Ettore Brunelli: stiamo monitorando la situazione

Più informazioni su

(e.t.) Si dice "un po' scocciato", l'assessore all'ecologia Ettore Brunelli, nel dover convocare i giornalisti per "parlare di un argomento del quale si è fatto un uso strumentale", come quello delle tracce di inquinanti trovate in un giardino pubblico vicino all'Ospedale Civile di Brescia. Nei giorni scorsi il gruppo consiliare di An aveva convocato una conferenza stampa per chiedere all'Amministrazione comunale di fare qualcosa al più presto e per denunciarne la lentezza nell'intervento. Il giardino in questione è la porzione di verde che fa angolo tra via del Monte e via Brognoli.
In questa area, nel marzo del 2004, sono state trovate tracce di Pcb e altre sostanze tossiche (metalli e idrocarburi, anche se in quantità molto minori rispetto all'area Caffaro) durante l'esecuzione di alcuni lavori. Subito dopo la scoperta il cantiere è stato fermato e sono state fatte delle analisi del suolo da parte dell'Arpa (l'Agenzia regionale per la protezione ambientali). Il 10 maggio è arrivato il responso: il terreno presentava una falda inquinata alla profondità di 30 centimetri dal suolo. Da questa data sono passati un po' di mesi prima che si intervenisse per ulteriori indagini sul suolo. Il 4 ottobre sono state effettuate, mediante trincee, ulteriori analisi per capire la portata effettiva della contaminazione.
"Non abbiamo perso tempo nell'agire, in quei mesi abbiamo eseguito quella che si chiama una ricerca storica. Un'indagine conoscitiva sulla storia di quell'area, per capire, attraverso foto e altro materiale, cosa può avere provocato il danno, per avere un'idea chiara di come agire. Ci sembrava stupido scavare e ribaltare tutto senza conoscere il problema" ha dichiarato Brunelli. Ma la polemica è nata anche dal fatto che, venuto a conoscenza del problema, il Comune non ha messo recinzioni protettive o vietato l'uso del parco per evitare il rischio ai cittadini. A questa sollecitazione l'assessore ha risposto che "fin da quando siamo stati a conoscenza del problema abbiamo, come normalmente facciamo in questi casi, chiesto l'opinione dell'Asl. Ebbene, dall'analisi della situazione è risultato che, al contrario che nelle zone inquinate a sud della Caffaro, la falda inquinata si trova sotto uno strato di argilla (di 30 cm) e quindi isolato dall'esterno. In più, i valori degli inquinanti sono al di sopra del valore consentito dalla legge, ma sono comunque molto bassi e in linea con i valori riscontrati nelle zone della città considerate non inquinate. Ci sembra assurdo chiudere un giardino, senza che ci sia un effettivo rischio per la cittadinanza".
In conclusione del suo discorso, Brunelli ha lanciato anche una piccola provocazione, spiegando che il giorno in cui i consilieri di An hanno convocato i giornalisti per questa denuncia pubblica le sue preoccupazioni erano rivolte ad altro: la pessima qualità dell'aria che, secondo lui, la Regione non sta più monitorando da tempo.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.