Aggredito dai datori di lavoro

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    Ferito con un taglierino e scaricato a lato della strada. In manette due bresciani. 


    (red.) Hanno picchiato un loro dipendente, ferendolo gravemente con un taglierino, per poi scaricarlo e abbandonarlo a lato della strada in una pozza di sangue. Si tratta di due bresciani, padre e figlio, 52 e 20 anni, tratti in arresto l’altra notte a Ospitaletto dai carabinieri della compagnia di Chiari con la pesante accusa di tentato omicidio.
    Vittima della loro prepotenza un 20enne originario della Tunisia.  Tutto  risale alla serata di giovedì quando alla centrale del 112 è  arrivata una segnalazione: un uomo, scaricato da un pullmino con a bordo due individui, era stato lasciato per strada, a Ospitaletto, in un lago di sangue.
    Il giovane muratore straniero è apparso da subito in gravi condizioni, ma prima di subire all'ospedale l’operazione chirurgica che lo ha salvato, è riuscito a indicare ai militari i nomi di battesimo dei suoi aggressori. I carabinieri li hanno rintracciati dopo poche ore ancora a Ospitaletto: si tratta appunto padre e figlio, entrambi muratori, titolari di una ditta edile per la quale l'immigrato lavorava.
    Alla base dell’aggressione – la vittima è stata prima presa a calci e pugni poi colpita in profondità a un braccio con un taglierino – pare ci siano questioni di soldi, in particolare un assegno di mille euro non riscosso.

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