Polo: “Il dilettantismo del comune”

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    Il centro-destra: "Perchè Brescia dovrebbe rimborsare i bond di Milano?".


    (red.) Governance, debito convertibile e benefici per i cittadini. L'opposizione di centro-destra del consiglio comunale di Brescia non è molto d'accordo con i colleghi di partito della maggioranza municipale di Milano sui vantaggi dell'operazione. E, con un comunicato stampa che riportiamo integralmente, esprime una serie di perplessità sulla fusione tra Asm e Aem.

    "La concentrazione dell’offerta non si deve
    tradurre in un indebolimento della concorrenza; i clienti dovranno trarre pieno beneficio dalle economie di scala". La frase pronunciata dal Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, in riferimento alle aggregazioni bancarie è molto condivisibile e potrebbe valere anche per le fusioni nel settore energetico.
    Quando due grandi ex municipalizzate si fondono è una buona notizia per il mercato. Aem e Asm potrebbero costituire una valida alternativa alle attuali imprese energetiche nazionali incrementando la concorrenza. Il problema però riguarda l’origine delle municipalizzate che gestiscono i servizi pubblici locali in regime sostanzialmente monopolistico. La fusione tra Milano e Brescia è una grande opportunità finanziaria per gli azionisti.
    Potrebbe diventare un’occasione di sinergie industriali significative ma né il sindaco di Milano né quello di Brescia hanno spiegato quale sarà il beneficio per i cittadini consumatori. Inoltre la governance duale, che nel caso Aem-Asm, addirittura produce due direttori generali con pari poteri, ci lascia fortemente perplessi.
    Siamo favorevoli solo a progetti che sposino efficienza dei servizi e riduzione del costo degli stessi per i cittadini.
    La fusione avrà risvolti rilevanti nel panorama energetico nazionale. Innanzitutto la sorte di Edison, che manterrà un socio forte in Edf ed un partner italiano in Aem-Asm. Cosa accadrà quando in aprile scadranno i Patti parasociali? Chi sarà il presidente di Edison, il tema non è solo un problema di poltrone ma di strategie industriali.
    Inoltre sulla valutazione delle società pesano alcune incognite. Innanzitutto gli incentivi Cip6. Il governo Prodi ha annunciato più volte la soppressione di questa misura. Ciò significa che i rifiuti non saranno più considerati fonti rinnovabili. Questo fatto produrrà gravi problemi per gli impianti a cominciare dal Termoutilizzatore di Brescia ma anche per quanto riguarda il progetto della Centrale di Lamarmora.
    Poi la liberalizzazione del settore elettrico. Il primo luglio il mercato sarà completamente libero. Il Governo Prodi non ha ancora scritto le regole mettendo in seria difficoltà tutto il settore ma soprattutto i cittadini che non saranno in condizione di poter cambiare fornitore. Il ministro Bersani sta preparando un Decreto-legge che avrà effetti notevoli sulle società di distribuzione dell’energia elettrica quindi anche per Asm e Aem. Qualche consulente strapagato se ne è accorto?
    Il Comune di Milano ha in carico 450 milioni di euro di Bond. Perché li dovrebbe rimborsare anche Brescia? Siamo letteralmente sconvolti dal dilettantismo con il quale l’amministrazione comunale ha gestito questa partita. Continui stop and go e dichiarazioni avventate da parte del sindaco Corsini. Se fossimo in un Paese normale la Consob sarebbe già intervenuta.
    Oggi quindi noi sospendiamo il nostro giudizio sulla fusione consapevoli di assumerci le nostre responsabilità quando il consiglio comunale sarà chiamato ad esprimersi con voto".

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