Affittopoli bresciana: 5 condanne

Si tratta di dipendenti Inpdap, accusati di favoritismi nell'assegnazione delle case.


(red.) Alla fine sono stati condannati in cinque per quella che a suo tempo venne battezzata l'Affittopoli bresciana e che riguarda favoritismi legati alla scelta degli assegnatari dell'affitto di appartamenti di proprietà dell'Inpdap, l'ente di previdenza dei lavoratori della pubblica amministrazione, soprattutto in zona Rotonda Montiglio.
Paolo Pastor, ex direttore dell'ufficio di Brescia,
è stato condannato a due anni di reclusione per abuso d'ufficio, turbativa d'asta e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico. Per questo stesso reato hanno ricevuto otto mesi di carcere anche altri tre impiegati dell'istituto: Marcello Manieri, Marco Dalla Piccola, Maria Rosaria Trigiani. Un anno di reclusione per abuso d'ufficio è stato invece comminato a Elia Tommaselli, dirigente dell'Inpdap di Milano. Tutte le pene sono state sospese. Assolto dall'imputazione di turbativa d'asta, invece, l'imprenditore Luciano Di Vincenzo e non luogo a procedere per prescrizione per il magistrato milanese Benedetto Fichera.
In sostanza gli imputati dovevano rispondere dell'accusa di aver taroccato la scelta degli inquilini degli immobili di proprietà dell'Inpdap. Affitti senza bando assegnati a dipendenti e amici. Nel caso dei lavori di ristrutturazione della sede, invece, apertura delle buste per la gara d'appalto effettuata in anticipo rispetto ai termini.

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