Tanta gente in piazza per Hina

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Molto partecipato il presidio di giovedì mattina davanti al Tribunale di Brescia.


(red.) Sono state diverse centinaia le persone che questa mattina si sono date appuntamento davanti al Tribunale di Brescia per sostenere le ragioni delle donne in occasione del processo contro il padre, lo zio e i cognati di Hina Saleem, la 20enne pakistana barbaramente sgozzata lo scorso 10 agosto perchè ritenuta dagli uomini della famiglia "troppo occidentale" e non abbastanza ligia alle tradizioni e alle prescrizioni del Corano.
Decine di donne musulmane, giunte da diverse parti d'Italia (un pullmann è arrivato perfino dalle Marche) da sole o in compagnia dei mariti, donne e uomini non musulmani, forze politiche di diverso colore e differente collocazione hanno risposto all'appello lanciato dall'Acmid-Donna (che ha tentato – invano – di costituirsi parte civile al processo) per mettere la parola fine alle violenze che molte donne, ogni giorno, sono costrette a subire.  
Tanta la gente e tante le idee: non potevano, quindi, mancare alcuni episodi di tensione tra i partecipanti, che però si sono risolti senza strascichi pesanti. Il momento più difficile si è registrato nei pressi del banchetto della Lega Nord, dove alcune persone hanno chiesto di coprire uno striscione (che riportava la scritta "Hina vittima dell'Islam") ritenuto offensivo. Dopo alcuni minuti di discussione l'Imam di Torino, Adellah Mechnoune, è riuscito a fare da paciere e alla fine ha stretto la mano al consigliere regionale Lumbard Ennio Moretti.
Come dicevamo, tanti i politici presenti: l'onorevole Daniela Santanchè, gli assessori cittadini Carla Bisleri e Fabio Capra, la presidente del consiglio comunale Laura Castelletti, la presidente del consiglio provinciale Paola Vilardi, oltre alle associazioni Apasci, Casa delle Donne, Zeleste, coordinamento donne Acli, Donne pensionate Cgil, Cisl e Uil, Donne Ds, Giovani Donne Sg, Moica, Movimento per la scelta e Associazione italo-egiziana di Milano.

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