Dibattito aperto sulle circoscrizioni

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La commissione Statuto approva la riduzione, manca l'accordo sui tempi.


(red.) La proposta di riforma del sistema circoscrizionale è stata presentata spaccando in due il consiglio comunale di Brescia. Tutti d’accordo, o quasi, sulla proposta di riduzione da nove a cinque degli organismi decentrati presentata dall’assessore Bragaglio, ma non sui tempi di realizzo. Nel pomeriggio di ieri il nuovo progetto è passato al setaccio in commissione Statuto e regolamenti, evidenziando il contrasto tra maggioranza e opposizione proprio sul fattore tempo.
Il centro sinistra vorrebbe riuscire ad approvare le modifiche entro il 12 ottobre di quest’anno, nell’ultimo consiglio comunale utile prima della definitiva revisione delle liste elettorali prevista per il 20 dello stesso mese.
Il centrodestra, invece, frena e chiede di fare le cose con calma e votare nel 2010 per le regionali e per il rinnovo dei consigli circoscrizionali, ritenendo la portata del cambiamento troppo ampia per essere digerita e amministrata in così poco tempo. D’altro canto l’accelerazione della maggioranza è giustificata dal fatto che, una volta eletti nel 2008 i nuovi consigli con un mandato di cinque anni, difficilmente si potranno poi sciogliere, e quindi la riforma ritarderebbe fino al 2013.
Brescia, quindi, pare destinata ad essere un “laboratorio di dissidenza” verso il governo amico che propone, invece, l’abolizione delle circoscrizioni per i comuni al di sotto dei 300mila abitanti. Secondo il firmatario della proposta, l’assessore diessino Claudio Bragaglio, l’indirizzo dell'amministrazione bresciana rimane in ogni modo compatibile con il disegno di legge del governo che si propone di ridurre i costi della politica, senza dover per forza chiudere gli organismi decentrati, ritenuti sia da destra che da sinistra di vitale importanza per il rapporto dei cittadini con le istituzioni.
Scendendo sul lato pratico della vicenda, la nuova proposta prevede la riorganizzazione del territorio comunale in cinque circoscrizioni e trenta quartieri. La circoscrizione “Centro” (ex Nona) amplierebbe i propri confini oltre le mura venete comprendendo i quartieri di Porta Milano, Porta Venezia e Crocifissa di Rosa. La Prima e la Seconda (senza Crocifissa di Rosa) verranno accorpate nella circoscrizione “Nord” che si propone di superare la divisione verticale di via Triumplina. La circoscrizione “Est” nascerà dall’unificazione della Settima (zona San Polo e Buffalora) e dell’Ottava (senza Porta Venezia), con l’incognita del quartiere Volta-Porta Cremona in bilico tra la “Est” e la “Sud”, che nascerebbe dalla fusione tra la Quinta e Sesta. La Terza e la Quarta confluiranno infine nella circoscrizione Ovest (che comprenderà Badia, Violino, Fiumicello, Urago e quartiere Primo Maggio).

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