Nasce Italbanco, la nuova banca bresciana

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bresciana



(red.) Il prospetto informativo ha già ottenuto il via libera dalla Consob, la commissione che vigila sulle attività finanziarie e sulle società quotate in Borsa. Si chiamerà Italbanco il nuovo istituto di credito che in queste settimane sta muovendo i primissimi passi in provincia di Brescia ed è in attesa dell'ok della Banca d'Italia. Il comitato che lo promuove, formato da un pool di commercialisti e imprenditori attivi in città e provincia, si appresta quindi a raccogliere fra i 20 e i 30 milioni di euro di capitale sociale. Lo farà attraverso l’offerta pubblica di sottoscrizione (Ops) di 40 o 60 mila azioni da 500 euro l’una, con un minimo di 10 azioni per sottoscrittore.
Stando al prospetto presentato alla Consob, la nuova banca conta di raccogliere dalla clientela 4,9 milioni di euro il primo anno, 17,8 milioni il secondo, 40,2 e 80,2 rispettivamente il terzo e il quarto anno di attività. Non male per un’azienda di credito neonata, ma neppure troppo visto che il nuovo istituto sarà operativo in una realtà industrialmente molto ricca e si rivolgerà probabilmente a imprenditori scontenti del trattamento che subiscono dalle altre banche nel Bresciano.
Dopo la migrazione verso Bergamo della Banca Lombarda (confluita in Ubi Banca) e il declino della Bipop, ormai definitivamente inghiottita da Capitalia-Unicredit, nessun istituto creditizio, a parte le casse rurali, ha ormai un forte legame esclusivo con il territorio bresciano. Ed è questa constatazione che sta alla base dell'iniziativa.
Nel caso in cui il capitale sociale raggiunga i 20 milioni, i promotori prevedono che la Italbanco spa (che inizierà con nove dipendenti, uno dei quali dirigente) possa arrivare al punto di pareggio nel terzo anno di attività con la raccolta a
40,2 milioni e gli impieghi a 60,6. Ma se il capitale sottoscritto arriverà a 30 milioni, il pareggio verrà ottenuto già dal primo anno.
Tra i fondatori di Italbanco – il cui comitato ha sede in uno studio professionale di via Corfù 106 – come dicevamo sono presenti commercialisti e medi imprenditori della nostra provincia. Basta scorrere i nomi di chi fa parte del comitato per capirne il buon radicamento territoriale tra la città, l'Est e l'Ovest della provincia, e Lumezzane.
Ecco tutti i promotori: l'imprenditore Antonio Panigalli (presidente), Ferdinando Magnino, commercialista in città, e Paolo Pintossi, commercialista, tributarista e consulente legale, cofondatore della Compagnia Fiduciaria Lombarda (vice presidenti), Andrea Rovetta (commercialista), Alberto Aliprandi (commercialista di Nuvolento), Flavio Moroni (dirigente della Confartigianato), Matteo Bignotti (commercialista di Gardone VT), Valentino Alaia (consigliere d'amministratore del Consorzio LegnoLegno), Silvio Bettini (amministratore delegato di Bexb), Massimo Bottone (dirigente di Bexb), Emanuele Caniggia (romano, immobiliarista), Gherardo Cazzago (imprenditore edile di Botticino), Carlo Conzadori (commercialista di Isorella), Massimo Cuzzolin (di Lonato, dirigente nel settore turistico-immobiliare), Mario Di Martino (avvocato), Sergio Gadaldi (commercialista di Ghedi), Giovanni Gallus (imprenditore contitolare della GV Stamperie), Davide Giustacchini (imprenditore nel commercio della carta), Pietro Grazioli (dirigente del settore meccanico), Guido Maraccani (dirigente della Trend spa), Davide Marani (area manager di Bexb), Guglielmo Panichi (area manager di Bexb), Filippo Rondani (avvocato), Elio Scalmana (consulente del lavoro) e Massimo Colonnelli Zeppini (consulente nel settore tecnologico-informatico).

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