“A2A crescerà in Italia e all’estero”

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Zuccoli, futuro presidente del consiglio di gestione, guarda oltre confine.


(red.) La nuova società A2A ha come obiettivo quello di prumuovere nuove integrazioni nel settore delle ex municipalizzate italiane, ma guarda anche all’estero alla ricerca di importanti alleanze.
L'operazione è "una pietra miliare nella storia delle multiutility italiane", ha detto Giuliano Zuccoli, futuro presidente del consiglio di gestione di A2A, dopo l'assemblea di Aem che ha approvato la fusione. Lui pensa che "invoglierà gli operatori del settore a procedere sulla stessa strada: l'ipotesi che in futuro il processo di aggregazione acceleri è seria".
"E' l'inizio di un percorso che ci porterà fuori dall'Italia", ha detto ancora Zuccoli. "La dimensione di un operatore come il nostro deve essere quella europea". E ha ribadito di essere un sostenitore del modello Rwe, il colosso tedesco nato dall'integrazione di differenti realtà locali. "Di Rwe parlavamo già 4 o 5 anni fa", ha spiegato Zuccoli.
Naturalmente l’occhio degli addetti ai lavori è corso subito al dossier Edison, l’azienda energetica guidata da Umberto Quadrino per la quale si parla da tempo di nuovi assetti societari. In effetti Zuccoli oggi ha definito "affascinante" l'ipotesi di una fusione per incorporazione tra A2A e Delmi, la società che controlla il 50% di Transalpina di Energia (l’altro 50% è dei francesi di Edf) a sua volta azionista di riferimento di Edison con il 63%. A2A possiederà il 51% di Delmi oggi in mano ad Aem.
"Non abbiamo ancora iniziato alcuna esplorazione, non abbiamo ancora deliberato nulla", ha precisato Zuccoli: "si tratta di uno scenario razionale, ma non abbiamo ancora proceduto a nessun adempimento formale. Queste operazioni devono essere frutto di una logica strategica, industriale, non solo politica".
"Con i soci francesi di Edf stiamo lavorando bene", ha chiarito Zuccoli, "ma il patto sottoscritto con loro per Edison richiederà una rivisitazione alla sua scadenza". Zuccoli si è detto "molto contento" delle partecipate: non solo Edison, ma anche la svizzera Atel (di cui ha in portafoglio il 5,8%) e poi l'Acsm di Como (circa il 20%) e l’Agam di Monza, di cui possiede il 25%.
Quanto ai dividendi che saranno distribuiti dalla nuova società, il presidente ha ricordato che "come Aem abbiamo sempre promesso una crescita dei dividendi del 3-5% all'anno, ora che siamo più grandi cercheremo di soddisfare ancora di più i nostri azionisti".

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