A2A: nomine con la minoranza

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Accordo tra Corsini e Moratti. Da ogni comune un posto all'opposizione.


(red.) L’accordo tra Paolo Corsini e Letizia Moratti è stato fatto: il comune di Brescia (a maggioranza di centrosinistra) e quello di Milano (centrodestra) hanno deciso di riconoscere alle rispettive minoranze un posto tra i sei che spettano a ciascun municipio nel consiglio di sorveglianza di A2A, la nuova multiutility nata dalla fusione tra Asm e Aem.
Le nomine verranno annunciate entro il fine settimana e, oltre ai 12 rappresentanti dei due comuni che controllano la maggioranza assoluta dell'azienda, nel consiglio di sorveglianza vi sarà un posto per il municipio di Bergamo e due per le minoranze degli azionisti privati. Quindici membri in tutto.
Tre dei cinque nomi che spettano alla maggioranza bresciana di centrosinistra sono praticamente scritti. Renzo Capra, presidente uscente di Asm e destinato alla massima carica nel consiglio di sorveglianza, non si discute. L'ex vicesindaco Luigi Morgano e l’ex capogruppo Ds in Loggia Claudio Buizza hanno già dato le dimissioni: evidentemente anche per loro il posto è assicurato. 
Tutti gli altri sono quindi in gioco per due posti. C’è un nome molto autorevole sostenuto dai Verdi, anche se non bresciano: l’ex ministro Gianni Mattioli. La Civica punta su un candidato importante anche se non più giovanissimo: l’ex presidente di Asm Angelo Rampinelli Rota. Tra i socialisti dello Sdi il più quotato pare il vice segretario regionale, il bresciano Guido Baruffi, ma sono in pista anche Pierfrancesco Cuter, sindaco supplente di Asm, e Roberto Massari.

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