Prealpino: mediazione in Prefettura

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Le autorità hanno convinto i senegalesi a sbloccare la protesta.


(red.) Si è riunito questa mattina, anziché mercoledì, in Prefettura a Brescia il tavolo di lavoro che deve affrontare il problema del residence Prealpino di Bovezzo. In seguito allo sgombero forzato della scala A avvenuto giovedì mattina (leggi qui) dopo quello della scala C (leggi qui), la situazione è sfociata in un presidio all’aperto degli ex occupanti senegalesi del residence, che hanno interrotto la Traversa prima di via Canossi e hanno montato tende passando la notti all’addiaccio per protesta.
Dall'incontro sono emersi alcuni dati. Nella scala B, quella che resta da sgomberare prima che l'Aler possa demolire e ricostruire il residence, vivono ancora 95 persone. A quasi tutte pare sia stato trovata una sistemazione alternativa in 25 appartamenti (ne mancano da individuare ancora una decina). Ma alcuni immigrati non gradiscono nè la collocazione di alcuni dei nuovi alloggi, troppo lontani dai loro posti di lavoro, nè i prezzi elevati dei nuovi affitti (anche 560 euro al mese per una casa popolare).
Tra gli immigrati regolarmente censiti che risiedevano negli appartamenti delle scale A e C del residence, 52 hanno accettato la nuova sistemazione, mentre 34 non si sono presentati per prenderne possesso oppure hanno rinunciato.
Dopo la riunione del comitato, il prefetto ha incontrato una delegazione di rappresentanti dei senegalesi, esponendo loro le proposte dell'amministrazione per convincere i protestatari a sbloccare in maniera pacifica la situazione. Il piano di sgombero verrà rispettato, è stato detto, e la legalità va ripristinata. Ma chi è senza casa perché non ha accettato la nuova assegnazione, verrà messo ai primi posti delle liste d'attesa per un nuovo alloggio popolare. Dopo l'incontro con il prefetto, i dimostranti hanno liberato al traffico la Traversa prima di via Canossi, mantenendo un presidio simbolico fino a mercoledì.

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