San Gervasio: ambientalisti contro Mantelli sull’impianto rifiuti
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SAN GERVASIO
IL COMITATO
A MANTELLI:
TROPPI MISTERI
SULL'IMPIANTO
(red.) E' la mancanza di risposte da parte dell'amministrazione municipale di San Gervasio Bresciano il fatto che colpisce i membri del Comitato Respiro Libero, nato in paese poco più d'un anno fa per difendere l'ambiente e quindi la salute e la qualità della vita degli abitanti (leggi qui). Il comitato ha presentato una serie di richieste di informazioni sulla procedura di autorizzazione di un impianto integrato per le operazioni di stoccaggio, recupero e trattamento di terreni da bonifica, richiesta dalla società Teresa srl (leggi l'articolo precedente).
L’impianto proposto tratterebbe rifiuti pericolosi ed è stato oggetto di diversi consigli comunali oltreché di una delibera di variazione delle norme che regolano il piano regolatore. Con questa delibera, votata nell'agosto del 2007, si escludeva la possibilità di trattare o stoccare rifiuti nelle aree industriali e artigianali del paese. La Teresa srl, con altre consociate, ha però impugnato la delibera davanti al Tar di Brescia e vinto il ricorso. L’amministrazione comunale si era impegnata pubblicamente a impugnare a sua volta questa decisione del Tar (la sentenza è di aprile 2008).
"In data 2 agosto 2008 abbiamo depositato e fatto protocollare presso il comune di San Gervasio una richiesta scritta d’informazioni", racconta un comunicato del comitato, "in cui domandavamo se il ricorso fosse stato promosso e quale fosse lo stato della causa. Domandavamo inoltre se la delibera dell’agosto 2007 fosse stata pubblicata sul Burl, in quanto senza questa pubblicazione la delibera non solo non sarebbe opponibile a questo impianto, ma neanche ad altri nuovi impianti di trattamento rifiuti".
Ma dal comune, guidato da Giampaolo Mantelli, nessuna risposta: "In data 10 settembre 2008 abbiamo sollecitato una risposta", raccontano gli ambientalisti: "per statuto il comune dovrebbe rispondere alle richieste scritte entro 30 giorni dalla ricezione, ma ancora non l’abbiamo ottenuta. Abbiamo anche chiesto un incontro col sindaco e la giunta ma anche qui senza risultato".
Il comitato inoltre lamenta il "crescente clima di ostilità che rileviamo nei confronti di tutte le persone che si oppongono alla realizzazione di questo impianto: nel mese di giugno è stata emessa un’ordinanza per 'oscurare' gli striscioni di protesta contro di esso, le nostre richieste d’informazioni, particolarmente semplici, non vengono considerate e nottetempo qualcuno ha anche rimosso o danneggiato striscioni di protesta che erano stati esposti sul territorio di comuni confinanti (dove il diritto di libertà d’espressione sembra ancora avere una tutela). Nel frattempo c’è chi va dicendo per il paese che le lavorazioni di questo impianto non sarebbero poi così pericolose".
Insomma, una vera e propria lobby si sta muovendo a San Gervasio a sostegno della richiesta della Teresa srl? "La nostra preoccupazione non è tanto per noi stessi", si legge nella nota ambientalista, "quanto perché tutti questi fatti ci sembrano testimoniare una volontà del sindaco e della giunta di sottrarsi al contrasto nei confronti della realizzazione del 'progetto Teresa', contrasto per il quale hanno ricevuto uno specifico mandato dal consiglio comunale, per operare diremmo quasi in senso contrario: contrastando chi contrasta. Intanto, nel silenzio, l’iter della regione Lombardia per autorizzare questa impresa prosegue".
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