Valcamonica, è strage di cervi

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    cervo.jpgGli ungulati investiti e uccisi sulle strade. Due gli episodi solo nell'ultimo week end.


    coppia cervi.jpg(red.) E’ una strage parallela quella che corre lungo le strade bresciane della Valcamonica. Vittime gli ungulati, travolti e uccisi dalle vetture in transito sulle arterie camune.
    Nella notte tra sabato e domenica due gli investimenti segnalati sulla statale 42 con decesso di due cervi e danneggiamento delle vetture investitrici.
    Una delle auto coinvolte ha riportato danni ingenti, senza conseguenze gravi per chi si trovava a bordo della vettura.
    Uno degli animali, un cervo, è stato investito tra Edolo e Vezza d'Oglio e un altro in località Pagorola di Edolo, ma si tratta solo dell’ultimo caso segnalato alla polizia provinciale e alla forestale. In un mese sono stati almeno 15 gli animali uccisi perché travolti dalle auto in transito e decine invece gli esemplari rimasti feriti in seguito agli investimenti. Questi animali poi, spesso, sono deceduti nei boschi  senza poter essere visitati e magari salvati dall’intervento dei medici veterinari.
    La zona di Vezza d'Oglio è quella in cui si sono verificati più casi di investimento degli ungulati.
    Tra Natale e Capodanno anche a Pezzo di Pontedilegno e a Precasaglio di Pontedilegno alcuni esemplari sono rimasti coinvolti in incidenti di questo tipo, che hanno lasciato segni anche molto pesanti sulle carrozzerie degli automobilisti. Gli incidenti avvengono di solito durante le ore notturne, quando i cervi attraversano le strade e nell’oscurità non vengono visti dalle auto in corsa che li travolgono e in molti casi li uccidono.
    Non mancano anche ritrovamenti di carcasse di cervi private della testa che viene rivenduta a peso d’oro (si parla di 1500, 1800 euro a esemplare) a collezionisti che poi la espongono come trofeo nelle abitazioni. E nemmeno quella di chi, approfittando della situazione, ne ricava la carne per imbandire pranzi e cene in famiglie e con gli amici.
    In Valcamonica si stanno progettando misure che limitino il rischio di incidenti, pericolosi per l’uomo e per gli animali, con conseguente depauperamento  del patrimonio faunistico locale, tramite l'installazione di dissuasori anche luminosi e acustici per tenere lontani dalle strade i cervi. Gli animali si spostano infatti alla ricerca di cibo ed acqua e spesso si allontanano dai boschi perché impauriti dalla presenza di cani lasciati liberi.

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