Viale Piave, “non è razzismo ma educazione”

Comitato Quartiere sicuro: "La politica non c'entra nella vicenda del centro islamico, vogliamo solo il rispetto delle regole di convivenza civile".

Più informazioni su

(d.s.) “Sulla questione di viale Piave, a Brescia, razzismo e strumentalizzazioni politiche non c’entrano”. E’ stata chiara Sara Balsamo, portavoce del comitato Quartiere sicuro, che si occupa di difendere i diritti degli abitanti dell’area vicina alla moschea Minhaj ul quaran, protagonista di un lungo contenzioso, del quale l’ultimo episodio è stata la sentenza della Corte di Stato che ha annullato l’istanza di chiusura per inagibilità emessa da Palazzo Loggia.
 “La politica in questa faccenda non deve entrare e questo è un avviso che vale sia  per la Lega Nord, che vuole far passare questa come una propria battaglia, sia per quei partiti che ci accusano di razzismo, perché questa faccenda riguarda, soprattutto, i diritti dei cittadini e il rispetto delle regole di convivenza”, ha spiegato la portavoce, accompagnata da Marco Beringhelli, amministratore del condominio che ospita il centro islamico.
“I locali”, ha spiegato l’amministratore condominiale, “hanno una destinazione d’uso da magazzino e riteniamo che solo per questo la moschea qui non ci dovrebbe stare, senza considerare che non è rispettato nessun parametro di quelli normalmente richiesti a qualsiasi attività pubblica, sia per quello che concerne la sicurezza che per quanto riguarda i parcheggi”. Inoltre per raggiungere i garage i condomini è necessario passare davanti all’ingresso della moschea.
“Insulti, sputi e minacce: questi cittadini stanno tollerando di tutto, persino, di non poter entrare nei loro garage nei periodi in cui la moschea è particolarmente frequentata, visto che gli stessi gestori del luogo di culto impediscono l’ingresso alle auto”, ha sottolineato la Balsamo, ricordando che se è pur vero che ognuno, secondo la costituzione, è libero di professare liberamente la propria religione, è giusto che lo faccia nel rispetto delle regole di convivenza.
“Confidiamo nel Tar e esprimiamo soddisfazione nei confronti della giunta guidata da Adriano Paroli che ha dimostrato di essere sensibile alle problematiche dei cittadini”, ha concluso la Balsamo chiedendo all’amministrazione di rendere noto, attraverso gli organi di stampa, l’iter giuridico intrapreso e in particolare se è stata richiesta, mediante un’istanza di prelievo, una fissazione di udienza per la decisione nel merito del ricorso dell’associazione islamica contro l’istanza di chiusura.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.