Lega Nord: “Mozione per San Faustino”

Il Carroccio ha preparato un documento per festeggiare ugulamente la festa patronale, abolita dalla manovra di governo. "Un altro modo per dire no alla Manovra".

(d.s.) La festa del patrono San Faustino è uno dei momenti tradizionali e folkloristici della città di Brescia. Si tratta di un evento che dall’anno 2012 non sarà più riconosciuto, causa la stretta sulle festività che riconoscerà solamente la Liberazione e il 2 giugno eliminando i Santi Patroni delle città, con un grave danno per quei momenti  di congiunzione tra sacro e profano utili a unire le comunità e a mantenere vive tradizioni, ormai, secolari.
“Vengono cancellate tutte le feste patronali tranne quelle romane, la festa dei Santi Pietro e Paolo è stata, infatti, esclusa dal provvedimento”, ha spiegato il segretario provinciale del Carroccio e vicesindaco di Brescia Fabio Rolfi, assicurando che la Lega sarà pronta a dare battaglia con una mozione anche contro questa scelta del Governo. Il Gruppo delle Lega Nord in consiglio comunale ha, infatti, già pronta un documento con la quale chiederà alla giunta di impegnarsi per difendere questa tradizione. Un modo per evitare che una festa importante e sentita dai bresciani venga accantonata ma, anche, per porre nuovamente l’attenzione verso una manovra, quella varata dal Governo Monti, considerata dal Carroccio particolarmente iniqua e pesante per l’intero nord Italia.
“I bresciani che già contribuiscono sostanziosamente, attraverso la propria vocazione economica produttiva, al mantenimento della Repubblica Italiana, non sanno che grazie a questa manovra il comune di Brescia dovrà sborsare altri 5 milioni di euro in più e anche loro saranno chiamati ad ulteriori sacrifici”, ha sottolineato il capogruppo del Carroccio in Loggia Nicola Gallizioli, elencando quelli che saranno i danni per Brescia derivanti dal “prelievo” del Governo. “Innanzitutto attraverso il mancato adeguamento all’inflazione delle pensioni superiori ai 936 euro si vanno a colpire, fra Brescia e provincia, qualcosa come 91 mila pensionati, più di un quarto del totale dei destinatari degli assegni Inps”, ha proseguito Gallizioli, ricordando anche la stretta fiscale in arrivo sulla casa dovuta alla reintroduzione dell’Ici. “Il gettito per la provincia derivante dall’Ici salirà da 40 a 64 milioni di euro. Inoltre, per le circa 900 mila unità immobiliari della provincia, il valore catastale medio attuale, 47 mila euro, salirà a 75.200 euro”.

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