Lega Nord: “A Cologne la moschea non passerà”

Il Carroccio ha preparato una mozione in consiglio provinciale per bloccare il progetto. Il luogo di culto dovrebbe nascere in paese, come ha previsto la maggioranza.

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(d.s.) Una forte opposizione alla costruzione di una nuova moschea in provincia di Brescia: è questa la motivazione dell’ennesima iniziativa della Lega Nord per bloccare la decisione del consiglio comunale di Cologne di realizzare un edificio di culto islamico sul proprio territorio. Il contenzioso, apertosi quest’estate, dovrebbe giungere al termine l’11 gennaio, con l’approvazione definitiva dell’Atp che darà il via libera alla costruzione della nuova moschea, nonostante la forte opposizione del Carroccio, le proteste dei vicini comuni di Pallazzolo sull’Oglio, Coccaglio e Chiari, e soprattutto del malcontento di alcuni cittadini.
“Come segreteria provinciale siamo fortemente contrari all’edificazione di una nuova moschea, non solo per la convinzione storica del nostro movimento della necessità di evitare un proliferare di centri islamici all’interno dei quali è difficile capire quello succede, ma anche per ovvie motivazioni legate all’urbanistica, alla viabilità ed alla qualità della vita degli abitanti di Cologne” ha commentato il segretario Fabio Rolfi, accompagnato da Robertino Paderno, consigliere comunale leghista di Cologne e dal capogruppo Padano in consiglio provinciale Stefano Borghesi.
Proprio il prossimo consiglio provinciale, che si terrà a giorni, sarà lo scenario dell’ultimo tentativo, messo in campo dalla Lega, per bloccare il progetto: il gruppo del Carroccio ha, infatti, già pronta una mozione volta proprio a evitare la costruzione dell’edificio. “Non riesco a capire come si possa chiedere ai cittadini di convivere con tutti i disagi che una moschea nel centro del paese porterebbe implicitamente con sé, dal punto di vista viabilistico, urbanistico e del quieto vivere. Senza dimenticare che, in un momento, in cui è necessario non sprecare territorio, terreno agricolo verrebbe trasformato in edificabile solo per la realizzazione di un edificio che vogliono in pochi”, ha proseguito Rolfi, prima di chiudere evidenziando tutti i rischi che un incontrollato sviluppo delle moschee e dell’islam comporta.
“Le moschee ed i centri culturali islamici sono luoghi difficilmente permeabili che, spesso, come più di una volta evidenziato da episodi di cronaca, rischiano di trasformarsi in fucine per il fondamentalismo”, ha concluso il coordinatore provinciale leghista.

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