Scuola materna, “La Loggia riveda i tagli”

Sull'annullamento di quattro sezioni interviene il Pd: "Speriamo che l'assessorato torni sui suoi passi, come ha già fatto più volte in passato".

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(red.) Dopo la denuncia della Camera del Lavoro di Brescia, il gruppo consiliare del Pd in Loggia ha presentato un’interrogazione sui tagli delle sezioni di alcune scuole materne comunali: Gallo, Valotti, Caionvico e Rebuffone.
Il Consigliere Martinuz fa notare che “Sul sito del comune di Brescia”, ha commentato Alberto Martinuz, “è apparsa la notizia che le iscrizioni alle scuole materne della città iniziavano il 16 gennaio e terminavano il 17 febbraio, ma in queste scuole già dal 18 gennaio non c’erano più posti e gli stessi open day sono stati sospesi. Il concetto di parità scolastica presuppone che le famiglie possano scegliere, tra le offerte formative del territorio, la scuola che meglio risponde alle loro esigenze educative, ma in questo caso non c’è stata alcuna possibilità. La risposta dell’amministrazione sembra sia stata quella di dirottare questi cittadini e i loro figli su altre scuole presenti nel territorio. Il taglio effettuato dall’amministrazione alle sezioni in queste scuole è caduto come un fulmine a ciel sereno sulle famiglie, senza alcun preavviso, coinvolgimento e concertazione”.
Secondo il Pd solo un mese fa, il 16 dicembre 2011, l’assessore Andrea Arcai aveva dichiarato alla stampa che i tagli non avrebbero coinvolto le scuole materne, “e invece i fatti smentiscono quelle dichiarazioni”, ha aggiunto Martinuz. “Speriamo che ci siano ancora spazi, prima dell’approvazione del Bilancio, per tornare su questa scelta”.
“Abbiamo già assistito a scelte avventate da parte dell’amministrazione proprio in tema di scuole (come nel caso della soppressione di alcuni scuolabus)”, ha aggiunto il consigliere Beppe Ungari. “Sono scelte sulle quali, poi, l’assessorato ha dovuto necessariamente fare marcia indietro. Anche questa volta non è troppo tardi per rivedere una decisione che danneggerebbe fortemente le famiglie già messe a dura prova in questi mesi. Non è accettabile che il metro di misura prevalente sia quello del risparmio e la soluzione unicamente quella dei tagli ai servizi: soprattutto quando si parla di scuola e di bambini”.

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