‘Lega nelle fabbriche’, contro Monti e Pd

Davanti all'Iveco Rolfi, Caparini e Marelli all'attacco delle scelte del presidente del consiglio: "Vanno a penalizzare i lavoratori del Nord Italia".

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    (d.s.) No a una manovra che colpisce, soprattutto, i lavoratori del Nord, con il beneplacito di tutte le forze politiche escluse la Lega Nord. E’ questo il messaggio che i rappresentanti del Carroccio di Brescia hanno voluto lanciare agli operai dell’Iveco, durante l’apertura della campagna di informazione “La Lega nelle fabbriche”, finalizzata a smascherare l’ “ipocrisia” del Pd su pensioni e lavoro.
    “Siamo qui con il doppio compito di invitare i lavoratori dell’Iveco alla manifestazione di Milano contro il Governo Monti, per la quale, da Brescia, partiranno ben quindici pullman e, contemporaneamente, per fare capire loro l’atteggiamento ambiguo del Pd che, se da un lato si autoproclama difensore dei diritti di chi lavora, dall’altro appoggia una manovra che va in ben altra direzione”, è stato il commento del segretario provinciale Fabio Rolfi, accompagnato dal deputato Davide Caparini e dal consigliere regionale Alessandro Marelli.
    “Tenendo conto che il 70% delle pensioni da lavoro sono al nord e che, in meridione, non sono accatastati una notevole quantità di edifici, mi pare evidente che a pagare ancora una volta sia sempre la solita gente”, ha concluso Rolfi, lasciando la parola a Caparini, che senza mezzi termini ha evidenziato i limiti delle scelte di Monti e dei suoi. “Facendoci passare per tecnico un Governo che sta facendo, soprattutto, gli interessi delle banche, si è varata una manovra che colpisce solo ed esclusivamente chi lavora e chi ha lavorato tutta una vita: dinnanzi a queste scelte solo una forza politica sta facendo gli interessi della Padania e di chi da sempre tira la carretta nel nostro Paese, la Lega”.
    Della stessa idea anche Marelli: “Questa manovra è opera di vera macelleria sociale che, invece di favorire la rinascita economica del nostro Paese, rischia di affossarlo ulteriormente proprio perché colpisce duramente la sua parte produttiva: sono previste tasse ai soliti noti, accise sulla benzina, spostamento dell’età pensionabile ma mancano azioni mirate per la crescita ed equità territoriale”.

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