Brescia, strage piazza Loggia: c‘è un altro indagato

Roberto Zorzi, ora residente negli Stati Uniti, avrebbe fatto parte dell'estrema destra veronese che il 28 maggio del 1974 ha organizzato l'attentato.

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(red.) Arrivano nuovi aggiornamenti, dal punto di vista giudiziario, sulla strage di piazza Loggia, a Brescia, del 28 maggio 1974 e in cui persero la vita otto persone. La prima inchiesta, quella “storica”, ha portato alla condanna definitiva all’ergastolo per Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte come l’uno organizzatore e l’altro ex Fonte Tritone dei Servizi segreti che non avrebbe informato lo Stato sulla strage che si sarebbe compiuta. L’ultima novità, invece, arriva dalla pista veronese, quella attualmente affidata alla pm Caty Bressanelli. Infatti, un’altra persona è stata iscritta nel registro degli indagati per quell’attentato. Si tratta di Roberto Zorzi, di 64 anni, veneto.

Mercoledì 24 gennaio il Reparto Antiterrorismo dei carabinieri di Roma ha perquisito le case di otto familiari dell’uomo a Sant’Ambrogio di Valpolicella e Pescantina. Un blitz per cercare delle foto di quel periodo, il 1974, per verificare la vicinanza di Zorzi nel veronese con l’estrema destra. Attualmente l’uomo vive negli Stati Uniti. Secondo quanto emerge dal legale, interpellato dal Corriere della Sera, Zorzi sarebbe accusato di concorso in devastazione e strage. L’indagato negli anni ’70 avrebbe iniziato a praticare attività politica in Ordine Nuovo e poi, pare, in Anno Zero. Ora si valuteranno i nuovi elementi sulla pista indiziaria veronese e che hanno portato al nuovo accusato.

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