Sallaku, 30 arresti per droga: 120 chili scoperti

Presentata l'operazione "Reticolo" che ha portato alle manette anche della famiglia albanese. L'indagine era partita nel 2017 dopo il primo ritrovamento.

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(red.) 120 chili di sostanze stupefacenti sequestrati nell’ambito dell’operazione “Reticolo” condotta dai carabinieri delle compagnie bresciane e bergamasche di Breno e Clusone e smantellando un’organizzazione italo-albanese. E’ la sintesi di quanto emerso ieri, mercoledì 7 novembre, dalla presentazione dell’attività che ha visto agli arresti anche i fratelli Sallaku. Per il sostituto procuratore di Brescia Paolo Savio, le attività economiche e imprenditoriali di Gezim, che è anche presidente del Darfo Calcio, e del resto della famiglia tra la bassa Valcamonica e l’alto Sebino sarebbero solo il minimo rispetto al nucleo centrale rappresentato dal traffico di sostanze stupefacenti. Il risultato deriva da un’inchiesta che era stata avviata nel novembre del 2017 quando due italiani vennero beccati con 500 stecchette di hashish.

A distanza di un anno e attraverso le intercettazioni telefoniche e l’attività della Dda di Brescia con i carabinieri, si era arrivati allo scorso 13 ottobre quando finì in manette Saimir Sallaku, ritenuto il mediatore di uno scambio di droga, nei pressi di un suo capannone a Pian Camuno, tra Alessandro Giorgi di 71 anni, autista di ambulanze, arrestato e finito ai domiciliari, il 37enne Claudio Evangelisti di Esine e tre albanesi residenti a Osio Sotto dove era stata trovata una raffineria. A questi, si sono aggiunti gli altri quattro fratelli Sallaku guidati dal principale Gezim, un operaio bergamasco di Ranzanico e un altro albanese che abita nel parmense. E si parla di una decina di arresti e di altri venti effettuati in differita.

A livello di sostanze stupefacenti, nel corso dell’attività sono stati sequestrati 60 chili di marijuana, oltre 50 di hashish, 12 di eroina, due di cocaina, oltre a oppio, morfina e Mdma. Insieme a tre pistole, di cui una con il colpo in canna, trovate in una valigetta nascosta in un vano nel garage della villa dei Sallaku a Sale Marasino. I quattro fratelli arrestati sono stati interrogati ieri, mercoledì, dal giudice delle indagini preliminari dicendo di non sapere da dove provenissero le armi e tanto da presentare richiesta di scarcerazione sulla quale il giudice dovrà decidere. Soddisfazione all’esito dell’operazione è stata espressa dal procuratore aggiunto di Brescia Carlo Nocerino e dai carabinieri definendolo un duro colpo ai danni dei Sallaku. Le conseguenze stanno coinvolgendo anche le attività di Gezim, a partire dal Darfo Calcio dove si dicono scossi, ma continuando l’impegno sportivo. Tra l’altro il passato dell’albanese è carico da precedenti fin dal 2002 e in questo periodo si è visto arrestare quattro volte e incassare due condanne anche per reati fiscali.

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