Decreto lombardo anti-fanghi nelle campagne

La pratica da stoppare per un anno nei terreni in cui sono già presenti liquami animali a sufficienza come fertilizzanti. Una misura anche per la Bassa.

(red.) Nella giornata di ieri, martedì 13 novembre, è stato varato un decreto regionale lombardo contro l’uso di scarti di depurazione e gessi di defecazione dove sono già presenti liquami zootecnici come fertilizzanti. Quindi, per un anno, i fanghi da depurazione non possono essere più usati a livello agricolo in 170 Comuni lombardi e di cui 62 bresciani. Guardando ai numeri, gli scarti legati al trattamento dei reflui urbani prodotti in Italia sono più di 3 milioni di tonnellate ogni anno e sola la Lombardia arriva a 1,2 milioni.

Di cui un terzo, pari a 364 mila, sono smaltiti negli impianti bresciani di Calvisano, Calcinato e Lonato del Garda. Nel 2017 la Lombardia aveva smaltito 482 mila tonnellate e importandone 500 mila, di cui un terzo nei terreni bresciani. Il divieto, presentato dall’assessore lombardo all’Agricoltura Fabio Rolfi e dalla consigliera Federica Epis, riguarda paesi dove gli animali producono carichi zootecnici oltre i limiti della direttiva nitrati e quindi con più liquami rispetto alla superficie agricola.

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