Rezzato, travolto da lastre di marmo. Muore al Civile

Non ce l'ha fatta Massimo Giossi, 47 anni, che ieri stava lavorando su una gru alla Eredi Martinelli. Troppo gravi le condizioni. Lascia moglie e due figli.

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(red.) Era parso subito in gravissime condizioni ed è morto nel primo pomeriggio all’ospedale Civile di Brescia. Si chiamava Massimo Giossi, di 47 anni, l’operaio dipendente della Eredi Martinelli di Rezzato, nel bresciano, che ieri mattina, venerdì 30 novembre, era rimasto vittima di un grave infortunio sul lavoro. L’uomo, residente a Botticino con la moglie e due figli di 11 e 14 anni, era entrato nell’azienda di via Industriale con altri tre colleghi alle 7 per iniziare la giornata lavorativa. L’impresa si occupa di marmi, come ce ne sono molte nella zona tra Rezzato e Botticino, mentre tutti gli addetti erano impegnati nelle loro mansioni e autonomi. Massimo stava operando alla guida di una gru all’interno di un capannone per muovere alcune lastre di marmo.

A un certo punto, intorno alle 8, qualcosa è andato storto e il carico pesante si è slegato, colpendo il malcapitato alla testa e al torace. I colleghi, avvertito il rumore, hanno compreso subito che c’era qualcosa che non andava, così hanno raggiunto l’uomo in arresto cardiaco e poi allertato i soccorsi al 112. Sul posto sono arrivate l’automedica, un’ambulanza del Cosp di Mazzano, i vigili del fuoco, i tecnici dell’Agenzia di Tutela della Salute di Brescia per verificare le misure di sicurezza e anche i carabinieri di Rezzato che stanno ancora ricostruendo nel dettaglio la dinamica dell’infortunio.

Di certo l’addetto, operativo nell’azienda dal 2016, era molto esperto nel suo settore e per questo si attribuisce la causa di tutto a una fatalità. L’uomo, ricoverato in codice rosso al massimo ospedale cittadino, è spirato nel pomeriggio. Per l’azienda di via Industriale si tratta della prima volta di un infortunio del genere. Nelle ore successive si sono espressi anche i sindacati di categoria per sottolineare l’ennesimo episodio, non il primo negli ultimi giorni in provincia di Brescia dopo quello di Rodengo Saiano. Ora si attende il nulla osta del magistrato per il funerale, mentre le comunità di Rezzato e Botticino sono vicine alla famiglia dell’operaio.

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