Truffa auto di lusso, coppia bresciana vittima

Due coniugi avevano acquistato online una Jeep Renegade ma non hanno più visto nè i 15 mila euro versati e nemmeno il veicolo. Raggiro da 500 mila euro.

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(red.) C’è anche una coppia bresciana tra le vittime della truffa sulle auto di lusso pagate e mai consegnate da parte di una sedicente concessionaria a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza. Si tratta di due coniugi di Breno, lei cameriera e lui meccanico, con quattro figli, che all’inizio di novembre avevano trovato tramite il portale online Autoscout24 una Jeep Renegade immatricolata nel 2018 e con 36 mila chilometri percorsi. Un affare, quindi, visto anche il prezzo, che aveva indotto il bresciano al primo contatto lo scorso 10 novembre quando si era presentato all’autosalone Autokew per vedere il titolare e accordarsi tra pagamento e consegna del veicolo. Ma già in quella occasione alla coppia era stata fatta provare un’auto simile, non esattamente quella scelta.

La situazione si era poi aggiornata a una settimana dopo, il 19, quando invece era stato mostrato loro un veicolo molto più somigliante alla loro vettura e pagando un acconto da 1.000 euro rispetto ai 15 mila totali. In seguito tramite Whatsapp al bresciano era arrivata anche la documentazione in vista dell’immatricolazione, ma i problemi sono sorti nel momento proprio della consegna. Il 26 novembre la coppia ha pagato il resto della cifra chiedendo di avere il veicolo due giorni dopo, ma è stato detto loro che l’auto poteva essere disponibile solo dai primi di dicembre per presunti ritardi nell’immatricolazione e in questioni meccaniche da risolvere. E’ stato a quel punto che il brenese ha avuto dei primi sospetti, partendo dal fatto che sul sito internet era stato rimosso l’elenco delle vetture acquistabili. E facendosi dire dal titolare di averle vendute tutte e in vista dell’arrivo di altre.

Così il bresciano ha anche chiesto l’aiuto di un amico di Montecchio Maggiore per controllare il piazzale dell’autosalone e notando in effetti che i veicoli stavano diminuendo, fino a svuotarsi. Di fronte a questa notizia, i due bresciani hanno chiesto di intervenire nel paese per capire cosa fosse successo, ma era ormai troppo tardi. Il gruppo legato alla presunta concessionaria aveva autorizzato il trasferimento di 500 mila euro, frutto delle somme incassate illecitamente da parte delle ignare vittime (circa quaranta) che avevano acquistato i mezzi, verso una banca tedesca. E come risultato anche la coppia bresciana, nonostante le telefonate e denunce varie si è ritrovata senza 15 mila euro e nemmeno l’auto. Ma pare che i militari abbiano già individuato gli autori del maxi raggiro, tutti legati a una figura che avrebbe già operato in questo modo in provincia di Treviso a novembre.

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