Maclodio, grida “Allah akbar“ alla messa di Natale

E' un 35enne marocchino già noto alle forze dell'ordine e che doveva essere espulso. La notte della vigilia ha rischiato di seminare il panico tra i fedeli.

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(red.) Ha destato scalpore quanto accaduto la notte di lunedì 24 dicembre, durante la messa di mezzanotte della vigilia di Natale nella chiesa di San Zenone a Maclodio, nel bresciano. Quando la celebrazione condotta da don Tiziano Goretti era appena iniziata, in una chiesa colma di fedeli, chi si trovava nei pressi dell’ingresso principale ha notato subito qualcosa che non andava. Era un 35enne marocchino, probabilmente ubriaco, che faticava a stare in piedi e a un certo punto ha parlato da solo. Poi le grida “Allah akbar” (Allah è grande) che hanno scosso la cerimonia, anche se il sacerdote ha preferito andare avanti per evitare il panico e problemi di ordine pubblico. Ed è stato complicato visto che l’uomo continuava a gridare qualcosa, parlando anche della Siria.

Infine, è stato raggiunto da alcuni fedeli e dal sindaco Marcello Orizio che si trovava ai primi banchi per far allontanare il 35enne dalla chiesa. Infine, quando questo ha cercato di scappare, è stato bloccato, non senza fatica, da un poliziotto in borghese. Una situazione simile, anche se dalla dinamica diversa, si era avuta nel 2017, in ottobre, quando a Manerbio uno straniero era entrato in chiesa durante una messa e con una valigia in mano. Poi si era scoperto essere vuota, mentre l’individuo era ubriaco. Nel caso di Maclodio, l’uomo è stato notato più volte mentre metteva una mano dietro la schiena facendo pensare che avesse un’arma.

Dopo il tentativo di fuga fallito in bicicletta, i carabinieri di Trenzano e del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Chiari lo hanno bloccato e arrestato. Nella giornata di ieri, mercoledì 26 dicembre di Santo Stefano, il fermo è stato convalidato, insieme al carcere in vista del processo il 7 gennaio. E’ accusato di disturbo e turbamento a cerimonia religiosa. Anche se nel processo per direttissima ha negato tutto. L’uomo era già conosciuto dalle forze dell’ordine per due denunce di lesioni, di cui una contro un clochard africano che staziona nel parco di Maclodio. Era rimasto coinvolto anche in diverse risse nei locali e bar che gli negavano da bere perché ubriaco. E in più era stato espulso dall’Italia, ma non aveva rispettato il provvedimento.

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