False revisioni, prosciolti tecnici Motorizzazione

Niente processo per otto indagati che erano accusati dei test facili su auto e mezzi pesanti. Si erano comportati così per i pochi strumenti disponibili.

(red.) Nessun processo per gli otto funzionari della Motorizzazione Civile di Brescia che erano stati indagati per le modalità con cui avrebbero effettuato le revisioni su veicoli e mezzi pesanti. Ieri, mercoledì 9 gennaio, in tribunale si è svolta l’udienza preliminare con cui il pubblico ministero che ha indagato, Ambrogio Cassiani, ha chiesto il procedimento. Al contrario, il giudice ha deciso di non procedere perché il fatto non sussiste. Secondo l’accusa che era emersa, le vetture e i camion sarebbero stati sottoposti solo a sommari controlli e non alle regolari revisioni, tanto spesso da consegnare i veicoli ai titolari con il bollino ambientale, ma senza svolgere le verifiche sui fumi.

Le telecamere nascoste fatte piazzare dalle forze dell’ordine avevano portato a scoprire più di 300 episodi irregolari, in particolare sui mezzi pesanti. Tanto che otto addetti erano stati sospesi dall’incarico, ma poi reintegrati dal giudice delle indagini preliminari dopo averli interrogati. Ed emerso che i tecnici si sarebbero comportati in quel modo per la carenza di macchinari e strumenti di cui la Motorizzazione sarebbe a corto da due anni. E di conseguenza i funzionari si sarebbero affidati solo alla propria esperienza per non mandare in tilt il sistema.

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