Armi in pizzeria, Sorrentino è tornato in carcere

Era stato liberato dopo che un suo dipendente si era assunto la responsabilità di aver introdotto le pistole nel locale. Ma il Riesame ha capovolto tutto.

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(red.) Arrestato e portato in carcere, poi fatto uscire e ora di nuovo dietro le sbarre di una cella a Canton Mombello a Brescia. E’ il destino che ha colpito Massimo Sorrentino, il titolare della pizzeria cittadina “Tre Monelli” che lo scorso settembre era finita nel mirino della Polizia di Stato dopo aver trovato alcune armi. E dall’inchiesta si era anche scoperto un legame a livello di infiltrazioni mafiose nel bresciano.

Ma subito dopo l’arresto, un suo dipendente lo aveva scagionato assumendosi le responsabilità di aver portato quelle armi. Di conseguenza il titolare venne scarcerato, ma la procura di Brescia aveva fatto ricorso. E il tribunale del Riesame le ha dato ragione, rendendo ora definitivo il provvedimento. Quel 17 settembre, infatti, le telecamere presenti all’interno del negozio lo avevano immortalato mentre era con altre due persone che avevano portato le armi in una borsa. Sorrentino è così tornato in carcere.

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