No Tav Lonato, violato il diritto di manifestare liberamente
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Il sindaco di Lonato si è comportato come un piccolo caudillo di paese quando suoi concittadini hanno civilmente contestato le ben poco limpide scelte con cui il primo cittadino, con la complicità della Coldiretti, ha deciso di autorizzare e sostenere lo scempio del territorio per farvi passare i binari della Tav Brescia-Verona, la più inutile fra le costosissime “opere” che foraggiano i voraci appetiti della speculazione.
E’ stato sufficiente esporre uno striscione che denunciava il misfatto perché il sindaco inscenasse una vera e propria provocazione, prima intimando a chi aveva esposto lo striscione di andarsene, quindi tentando violentemente di farlo rimuovere con l’attiva partecipazione del suo solerte “buttafuori”, l’assessore che senza senso del grottesco detiene la delega alla sicurezza presso il comune lonatese.
Ma il peggio, se possibile, doveva ancora avvenire. Perché i carabinieri, chiamati sul posto, benché testimoni del sopruso del sindaco, decidevano invece di individuare e schedare tutti coloro che avevano condiviso la civilissima contestazione. Immediatamente, nei confronti degli attivisti No-Tav, scattava il daspo comunale che impone loro di stare lontani dal comune per 48 ore.
Questo provvedimento calpesta il diritto costituzionale di ognuno “a manifestare liberamente il proprio pensiero, con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Così, con un gioco perverso, le vittime sono trasformate in colpevoli e chi commette il reato di lesa Costituzione si autoinveste della facoltà di reprimere il dissenso.
La solidarietà nei confronti dei compagni colpiti è certa, ma indirettamente siamo noi tutti ad essere defraudati di un diritto che è condizione imprescindibile della vita democratica.
Il sindaco di Lonato non lo sa. Ora tocca a noi ricordarglielo.
Forum sociale anticapitalista bresciano
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