Lettere al direttore

Ciao Antonio Begni, che la Terra rossa ti sia lieve!

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    Una altra tessera dell’Atletismo Bresciano se ne va che la Terra rossa ti sia lieve! In lutto per l’atleta e allenatore Marcantonio Begni, Palazzolo e Iseo, scomparso all’età di 92 anni. Il ricordo dei suoi atleti: abbiamo sentito Vignoni Giulio, oggi imprenditore del gruppo Tau Metalli e della sua creatura forse più cara, Gian Carlo Gandossi, anche lui imprenditore insieme ai suoi fratelli della MeGa Calibri.
    Lo ricordano come un “grande” allenatore che a differenza degli altri ….si metteva sempre in gioco, addirittura non disdegnava allenarsi con i propri atleti anellando giri e giri di pista, nella disciplina più povera dell’atletica la marcia, ma ricca di contenuti tecnici e di valori olimpici.

    Begni per tutti Antonio, faceva Marcantonio di nome, ed era un artigiano affermato del settore meccanico tessile, della zona di Palazzolo. A differenza del nome roboante, era un allenatore che apparteneva alla categoria di quelli che hanno prima “assaggiato” la terra rossa, creando amicizie che durarono per sempre con l’olimpionico piacentino Dordoni, cementate oltre i campi di allenamento e che vivono nelle persone care delle famiglie dei due uomini.
    Come autodidatta allenava i “suoi ragazzi ” nello stadio di Palazzolo, sotto i colori dell’Atletica Brescia 1950. Uomo schivo, dove la gentilezza di altri tempi, compariva sempre, ha forgiato negli anni 70 una serie di campioni e campionesse in una delle specialità più dure…dove macinare chilometri e chilometri era all’ordine del giorno. Lui aveva quel sesto senso, quel naso di saper cogliere, vedere l’atleta giusto per questa disciplina ….ma anche la forza e la costanza di allenarlo per togliere il meglio dai suoi ragazzi.

    Si ricorda Riccardo Venchirutti, altro marciatore, andato poi nelle società milanesi che da Sindaco di Iseo lo ha premiato pochi anni fa; quando si sfidavano a Milano al criterio Frigerio, nella gara a squadre, organizzata dal Milan Marcia del mitico Menguzzo Maro (altro atleta storico sfidante di Dordoni) e la squadra, prima dell’ Us.Iseo di Venchiarutti e poi l’Atletica Brescia di Begni, erano sempre davanti alle più ricche società milanesi. Trofeo “crogiolo” di tanti atleti che hanno segnato il medagliere italiano ed olimpionico.

    Magister di questa disciplina, la marcia, che ha saputo trasferire non solo come gesto atletico ma anche come disciplina interna ai suoi ragazzi, lascia un profondo vuoto, colmato dall’amicizia che lega i “suoi” ragazzi alla famiglia …che la Terra rossa ti sia lieve !

    Alberto Molinari, Brescia

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