Traffico di eroina dal Pakistan, un arresto a Brescia

31 misure cautelari dal tribunale di Bologna e notificate dalla Finanza. Un 43enne fermato nella nostra città. Ingerivano ovuli di droga per trasportarli.

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(red.) Nelle ore precedenti a giovedì 7 marzo i finanzieri del comando provinciale di Bologna con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma e il supporto dei comandi del Corpo competenti e della Sezione Aerea di Manovra di Grottaglie hanno eseguito nelle province di Bologna, Reggio Emilia, Ravenna, Pistoia, Arezzo, Brescia, Roma, Monza e Milano 31 misure cautelari (22 custodie cautelari in carcere e 9 obblighi di dimora) nei confronti dei membri di un sodalizio criminale costituito da soggetti pakistani, principalmente di stanza nelle province di Reggio Emilia e Bologna. Erano dediti all’importazione e allo spaccio di eroina fatta arrivare sul territorio nazionale attraverso “corrieri ovulatori”. Sequestrati inoltre beni per un valore complessivo di circa mezzo milione di euro.

L’operazione “Lot Bis” costituisce l’epilogo di circa 2 anni di indagini condotte dal Gico del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Bologna sotto il coordinamento dei sostituti procuratori Stefano Orsi e Michele Martorelli della locale Direzione Distrettuale Antimafia che hanno richiesto le misure cautelari disposte dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Bologna Domenico Panza. Le attività investigative, sviluppate mediante intercettazioni telefoniche ambientali e servizi di osservazione, hanno permesso agli specialisti della Sezione Antidroga di ricostruire l’operato di una stabile organizzazione criminale dedita al narcotraffico operante in varie zone d’Italia, ma avente il proprio centro organizzativo ed operativo a Reggio Emilia e dotata di consolidati collegamenti con fornitori esteri. Sono stati così delineati i ruoli svolti da ciascun membro dell’organizzazione e fatta luce sulle modalità eseguite dall’organizzazione criminale (promossa in particolare da tre fratelli, G. A. di 46 anni, A. I. di 43 e M. N. di 35 anni tutti residenti a Reggio Emilia) per far arrivare in Italia ingenti quantitativi di eroina proveniente dal Pakistan (tramite Grecia e Spagna).

Gli stessi si avvalevano di connazionali che giungevano nel nostro Paese, via aereo, ed occultavano la droga ingerendo gli ovuli di eroina alla partenza, poi espulsi una volta giunti a destinazione. Nel corso dell’intera operazione le Fiamme Gialle hanno tratto in arresto, oltre ai destinatari delle misure cautelari, anche 17 corrieri ovulatori in flagranza e sottoposto a sequestro, in distinti interventi repressivi eseguiti in provincia di Bologna e Reggio Emilia nonché agli aeroporti di Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Firenze Peretola, Pisa, Napoli e Vienna ingenti quantitativi di eroina destinati principalmente alla piazza emiliana.

Nel corso dell’intervento i finanzieri hanno anche sequestrato ai fini della confisca beni intestati o riconducibili ai principali indagati (tra autovetture, appartamenti, garages, attività commerciali operanti nel settore del commercio al dettaglio) localizzate nelle province di Reggio Emilia, Mantova, Monza-Brianza e costituenti incrementi patrimoniali sproporzionati rispetto alle dichiarazioni reddituali prodotte, del valore complessivo di circa mezzo milione di euro. Sono anche state svolte numerose perquisizioni con oltre 150 finanzieri e un elicottero. L’intervento compiuto nel bresciano riguarda un 43enne pakistano residente in città e che veniva impiegato dal gruppo come corriere degli ovuli. Per lui è scattato l’obbligo di dimora.

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