Finti manifesti funebri migranti, torna dibattito

Azione andata in scena a Brescia, Orzinuovi, Manerbio, Ospitaletto e Calvagese. Non tutti i sindaci l'hanno presa bene. "Cerchiamo di smuovere coscienze".

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(red.) Ha riacceso un nuovo dibattito il blitz avvenuto nella notte tra lunedì 18 e ieri, martedì 19 marzo, con l’affissione di 120 manifesti funebri finti in diversi paesi della provincia di Brescia, compresa la città. Il raid ha riguardato via Nikolajewka a Mompiano e Traversa Quinta al Villaggio Sereno per quanto riguarda il capoluogo, oltre a Manerbio, Orzinuovi, Ospitaletto e Calvagese in provincia. Ma a differenza di quanto avvenne a San Paolo, il primo atto del genere lo scorso febbraio e quando gli avvisi riportavano nomi e cognomi tipici del paese, stavolta tutti i manifesti indicavano “Nessuno” e “funerali in programma nella chiesa di Santa Maria del Mare giovedì 21 marzo”.

Anche l’azione è cambiata, muovendo una tipografia nel caso di San Paolo e agendo da soli, invece, lunedì notte muovendosi in contemporanea tra i vari paesi e con una sola regia. Il gruppo si fa chiamare “Surtìe” e dice di essersi formato dopo la tragedia del 19 gennaio scorso quando 117 persone provenienti dall’Africa a bordo di barconi persero la vita nella traversata davanti alle coste della Libia.

E di fronte al fatto di non voler proporre o organizzare dibattiti o convegni politici sul tema, hanno preferito agire con questi blitz con cui cercare di smuovere le coscienze. Tuttavia, i sindaci hanno accolto quanto accaduto in maniera diversa. Orzinuovi e Manerbio parlano di una provocazione, ma non intendono aprire indagini per risalire agli autori. Al contrario a Calvagese il Comune ha disposto di farli rimuovere subito ritenendo che questa azione non fosse la più consona per l’argomento e tanto da allertare anche la Polizia Locale.

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