A21, furgone tampona camion: muore bresciano

Ieri pomeriggio l'impatto al casello di Brescia Sud. L'imprenditore Alberto Rava nel 2009 aveva creato altra società dopo chiusura azienda di famiglia.

(red.) Nel pomeriggio di ieri, lunedì 25 marzo, l’autostrada A21 è stata teatro di un tragico incidente stradale in cui ha perso la vita un imprenditore bresciano. Mancavano pochi minuti alle 15 quando Alberto Rava, questo il nome della vittima, originario di Manerbio ma residente con la famiglia da diversi anni a Lonato del Garda, stava percorrendo la strada in direzione di Brescia e provenendo da sud alla guida di un furgone Ford Transit. Era appena uscito dalla sua fabbrica – la Chimera Spa di Leno – e stava tornando verso la città. A un certo punto davanti a lui si era formata una lunga coda di veicoli, anche mezzi pesanti, dopo che la Polizia Stradale aveva segnalato il traffico a poche centinaia di metri di distanza dal viadotto mancante e in ricostruzione.

Non è chiaro cosa lo abbia indotto, ma l’uomo non si sarebbe accorto che un autoarticolato davanti a lui e con targa lituana aveva improvvisamente rallentato. Così, all’altezza di Bagnolo Mella e nei pressi del casello autostradale di Brescia Sud il furgone ha tamponato in pieno e ad alta velocità il mezzo pesante infilandosi letteralmente sotto il rimorchio. La Polizia Stradale di Brescia si è occupata di ricostruire la dinamica dei fatti, mentre per l’imprenditore 63enne non c’è stato nulla da fare. Al contrario, per il conducente del camion solo uno stato di shock e non si è reso nemmeno necessario il trasferimento in ospedale. Quindi, l’autostrada A21 continua a essere teatro di incidenti, anche mortali, come quelli avvenuti negli ultimi anni. Nato a Manerbio, Alberto Rava da decenni abitava ai Barcuzzi di Lonato ma seguiva gli interessi legati al territorio di origine.

Particolare la storia di generosità che lo aveva coinvolto dieci anni prima, nel 2009, quando l’azienda di famiglia Meras, con a carico 152 dipendenti e specializzata nella produzione di accessori per le case di moda, aveva chiuso i battenti dopo che il gruppo principale aveva deciso di trasferirsi. A quel punto Rava aveva fondato la “Chimera” occupandosi della stessa missione salvando produzione e addetti. Ora a piangerlo a Lonato ci sono la moglie e il figlio architetto che si è trasferito a La Spezia per lavorare nella nautica di lusso. Diplomato al liceo Arnaldo di Brescia, si era laureato in Ingegneria al Politecnico di Milano. Oltre alla fabbrica possedeva anche diversi immobili e terreni praticando la passione per i cavalli oltre a quella del volo.

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