Obbligano a farsi nominare eredi, chieste 3 condanne

Due parenti moldavi, con un avvocato, avrebbero costretto un anziano imprenditore alberghiero a fare testamento dando loro tutto il patrimonio milionario.

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(red.) Un avvocato bresciano e due cittadini moldavi, madre e figlio, sono alla sbarra in tribunale per l’accusa di circonvenzione di incapace nei confronti di un anziano di 92 anni, imprenditore alberghiero di Limone sul Garda e deceduto. Secondo il capo di imputazione, i due moldavi – la donna faceva da badante all’anziano – avrebbero costretto, con l’aiuto del legale, l’uomo a scrivere un testamento citandosi come eredi universali per un patrimonio di 3 milioni di euro. E ieri al termine della discussione l’accusa ha chiesto 3 anni di reclusione e 1.000 euro di multa ciascuno per l’avvocato e il 39enne e l’assoluzione per la donna.

I fatti si riferiscono al periodo di gennaio del 2016 quando anche una perizia aveva dimostrato che l’anziano fosse incapace di intendere e volere al momento della stesura delle ultime volontà. E a denunciare la situazione erano stati i quattro figli nel momento in cui sarebbe stato aperto il testamento. Il prossimo 3 maggio tornerà l’udienza. Tra l’altro i tre erano già stati condannati, sempre nei confronti dell’uomo, per altri motivi. Madre e figlio a 3 anni di reclusione in primo grado per avergli prelevato del denaro e l’avvocato, con un altro collega, a 1 anno e otto mesi per aver chiesto parcelle da 60 mila euro.

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