Rogno, incendio alla Valcart. Risvolti a Darfo

Sabato notte il rogo alla fabbrica che tratta rifiuti. Fiamme divampate da un deposito di carta e plastica. Carabinieri indagano su possibile atto doloso.

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(red.) E’ un allarme ambientale ancora tutto da valutare quello registrato nella sponda bergamasca della Valcamonica, all’azienda Valcart di Rogno, a due passi con la provincia bresciana dove non sono mancate le conseguenze. Erano le 4 tra sabato notte 20 e domenica 21 aprile quando è divampato un incendio all’interno della fabbrica che si occupa di trattare rifiuti tra carte lavorate e materiali plastici. Sembra che le fiamme siano divampate da un deposito dove in quel momento si trovava della carta ed è difficile immaginare che si tratti di un’autocombustione, viste le temperature basse. Per questo motivo non è escluso nemmeno l’atto doloso e su questo fronte la procura ha aperto un’inchiesta contro ignoti e senza indagati.

Ad essere bruciati sono stati quattro capannoni su sei per circa 3 mila metri quadrati e producendo fumi e ceneri. Sono servite undici squadre dei vigili del fuoco da numerosi paesi della zona per domare le fiamme e ora i magistrati attendono la loro relazione, insieme a quella dei carabinieri di Darfo. In particolare, c’è da capire che tipo di incendio sia stato e l’eventuale impatto a livello ambientale.

Tanto che il Comune di Rogno, subito dopo le fiamme, ha deciso di vietare lo svolgimento di manifestazioni all’aperto e anche di raccogliere frutta e verdura negli orti, oltre a tenere le finestre chiuse. Accorgimenti che in qualche modo coinvolgono anche Darfo, il paese bresciano più vicino. L’intera macchina dei soccorsi si era mossa dopo l’accensione dei sensori antincendio di ultima generazione di cui la struttura è attrezzata. Al momento non sembra che la fabbrica in passato abbia subito minacce o episodio particolari per portare a quanto accaduto.

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