Cimbergo, sindaco sospeso dopo arresto per appalti

Da ieri il paese camuno non ha più un primo cittadino dopo la sospensione decisa dalla prefettura per la legge Severino. Un altro consigliere patteggia.

(red.) Dopo i cinque arresti condotti dai carabinieri a Cimbergo, in Valcamonica, nel bresciano, per l’inchiesta della procura sui presunti appalti pilotati, stanno arrivando le prime conseguenze anche a livello istituzionale. Il sindaco Gian Bettino Polonioli, infatti, ai domiciliari, è stato sospeso dalla carica su decisione del prefetto di Brescia Attilio Visconti. “A seguito della comunicazione della cancelleria del tribunale di Brescia dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare nei confronti del sindaco pro tempore del Comune di Cimbergo – si legge in una nota – Gian Bettino Polonioli è stato sospeso dalla carica di sindaco di Cimbergo, in base alla legge Severino”.

Un altro di quelli raggiunti dalla stessa misura cautelare, invece, il consigliere comunale Stefano Polonioli e con delega ai Lavori pubblici ha chiesto di patteggiare la pena concordata con il sostituto procuratore Ambrogio Cassiani. Dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere nel primo interrogatorio in seguito all’arresto, ha presentato una memoria scritta. E ora sarà il giudice a stabilire l’esito della richiesta.

Con il sindaco sospeso e il consigliere che patteggia, anche la compagna e responsabile dell’ufficio tecnico comunale ha chiesto di concordare una pena. Sono due gli altri finiti in manette nell’inchiesta.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.