Lonato, sequestro per cave Vezzola e Traversino

L'Arpa parla di metalli e rifiuti radioattivi che hanno contaminato le falde. Ieri l'intervento dei carabinieri forestali sul posto. Anche cinque indagati.

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(red.) Falde inquinate dalla presenza di metalli e rifiuti, anche radioattivi. E’ sconcertante quanto emerge da un’indagine, sempre in corso, della procura di Brescia che ieri, mercoledì 15 maggio, ha ottenuto dal giudice delle indagini preliminari la firma su un atto per inviare a Lonato del Garda i carabinieri forestali ed effettuare un doppio nuovo sequestro. Nel mirino sono finite l’ex discarica Traversino e anche l’area delle vecchie cave Vezzola. Rispettivamente 100 mila metri quadrati e altri 28 mila che si erano gia visti presentare i sigilli tra gli scorsi mesi di settembre e dicembre per un’indagine di discarica abusiva e smaltimento illecito di rifiuti. Queste zone erano state poi liberate lo scorso febbraio, ma sono tornate sotto sequestro e con una serie di avvisi di garanzia.

Cinque in tutto, da parte della procura, nei confronti dei proprietari del Traversino per inquinamento ambientale e degli amministratori della cava per discarica abusiva. Per la Traversino, i titolari avrebbero interrato ogni tipo di rifiuto senza bonificare l’area e provocando danni alla falda che ora presenta metalli. Per le vecchie cave, invece, l’accusa è di una discarica non autorizzata dove sono stati smaltiti 290 mila metri cubi di rifiuti. Nelle due situazioni, i militari avevano ipotizzato uno smaltimento illecito posto in essere dalla società indagata celato dietro un intervento di risanamento ambientale, regolarmente autorizzato, per la realizzazione di un piazzale – forse per i cantieri della Tav Brescia-Verona – su di una porzione del laghetto di cava da tempo non più operativo.

Il riempimento dello specchio d’acqua, secondo le autorizzazioni concesse doveva essere realizzato con terre e rocce da scavo regolarmente certificate. I carabinieri forestali, attraverso dei sondaggi portavano alla luce rifiuti provenienti da demolizioni edili con terre e rocce da scavo. Ben più critica è invece la situazione del Traversino, dove i rifiuti pericolosi interrati poggiano direttamente sulla falda acquifera, con possibili contaminazioni della matrice ambientale sotterranea. Di questo ne parlano i militari in una nota. E visto quanto accaduto ieri, la memoria va al sequestro di 20 mila metri quadri sempre all’ex cava Vezzola lo scorso settembre.

Quell’area, infatti, doveva ospitare il cantiere logistico dell’alta velocità, ma in seguito si era deciso di spostare tutto alla Salera. E nell’ambito della stessa indagine che ha portato ai nuovi sigilli, si fa riferimento anche al percorso naturale di Sirmione che è stato sotto sequestro per un lungo periodo cercando di capire dove fossero finiti i rifiuti e ipotizzando l’ex cava di Lonato come la destinazione. Ma di fronte a questi scenari, dal Comune di Lonato si dicono tranquilli. In pratica, le zone sequestrate sono comunque ferme perché il consorzio Cepav Due a capo dei cantieri ha da tempo deciso per la Salera.

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