Centri massaggi hot, una decina di cinesi coinvolte

I titolari denunciati per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. C'era un tariffario per le prestazioni. Indagini avanti sul lato fiscale.

(red.) Sono due i centri massaggi che nelle ore precedenti a giovedì 20 giugno si sono visti porre i sigilli da parte della Guardia di Finanza di Brescia, in città. Si trovano uno nel quartiere Don Bosco e l’altro nella zona del Ring ed entrambi gestiti da cittadini cinesi. Le due attività dedite al benessere e alla cura del corpo sono finite nel mirino nell’ambito di una serie di controlli economici che le Fiamme Gialle stavano svolgendo su tutto il territorio, alla ricerca di eventuali situazioni illegali. E si è scoperto che i due centri erano più dedicati alla prostituzione che non al benessere dei clienti.

Tanto che sarebbe stato scoperto una sorta di tariffario in base alle prestazioni che venivano effettuate. Denaro che poi le giovani massaggiatrici hot, una decina in tutto e alle prese con un cambio continuo durante le settimane, dovevano versare ai propri titolari. Ora, invece, i due negozi sono stati chiusi e i proprietari denunciati per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Durante i controlli, la Finanza ha anche acquisito documenti e sequestrato denaro in contanti con cui potrebbe essere ricostruito il giro d’affari. E si capirà anche se all’interno delle due attività ci fossero stati lavoratori in nero. I due centri massaggi erano operativi da circa due anni.

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