Traffico di cani dall‘est, un centro a Bedizzole

Due donne - una bresciana - denunciate dai carabinieri di Correggio. Importavano chihuahua verso l'Italia con pedigree falsi per poi rivenderli sul mercato.

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(red.) I carabinieri emiliani di Correggio hanno sgominato un traffico illecito di cani tra l’Italia e l’Est Europa, che vedeva al centro un allevamento bresciano di Bedizzole come destinazione finale, oltre a una donna bresciana facente parte della coppia sotto denuncia. Secondo le indagini effettuate per mesi dalle forze dell’ordine, le due donne usavano auto a noleggio per raggiungere un’area di servizio in autostrada dove prendere decine di cani e metterli in piccole scatole di cartone per poi portarli in Italia e rivenderli sul mercato.

Il sequestro è scattato venerdì scorso 12 luglio nei confronti di 56 chihuahua, trovati anche grazie al nucleo forestale di Reggio Emilia. E portando alle denunce delle due donne per detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura, esercizio abusivo della professione e frode nell’esercizio del commercio. Infatti, oltre a importare i cani, falsificavano i documenti dei cuccioli e con microchip irregolari che ponevano sugli animali.

Proprio venerdì scorso l’allevamento di Bedizzole, ma anche un terreno a Ponte San Marco di Calcinato, si sono visti presentare i carabinieri. Ma non solo nel bresciano, perché i cani venivano portati e venduti anche in alcuni centri di Luzzara, Correggio e Pavullo, in Emilia. Durante il sequestro sono stati scoperti anche 150 pedigree falsi, farmaci ospedalieri e materiali da medicazione. C’erano anche passaporti legati a cani che non erano nell’allevamento. Spazio anche a libretti veterinari e carta intestata dell’Ausl di Modena di cui si sfruttava il nome per le ricette sanitarie.

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