Delitto Desirée, sentito anche il terzo coinvolto

Ieri spazio in tribunale al più giovane del gruppo e che venne condannato a 10 anni per l'omicidio della ragazza. Prossima settimana sarà sentito l'ultimo.

(red.) Quella di ieri, venerdì 26 luglio, è stata la giornata dedicata a sentire Mattia, uno dei condannati per il delitto di Desirée Piovanelli nel settembre 2002 a Leno, nella bassa bresciana. In un’ora è stato sentito come persona informata dei fatti in tribunale da parte del pubblico ministero Barbara Benzi che conduce l’inchiesta bis, aperta a carico di ignoti dopo un esposto presentato dal padre della vittima. Mattia era il più giovane del gruppo e per l’omicidio della ragazza venne condannato a 10 anni di carcere e che ha scontato. E ora la magistratura, insieme alla Squadra Mobile, sta valutando tutte le testimonianze di chi aveva partecipato a quel delitto.

Prima era toccato a Giovanni Erra, l’unico maggiorenne a quell’epoca, condannato a 30 anni di reclusione che sta scontando in carcere. E’ stato interrogato lo scorso 20 giugno dicendo di non aver mai fatto parte di giri di droga e sesso con minori e nemmeno con la pedofilia, di cui il padre di Desirée paventa da tempo. Nei giorni precedenti a sabato 27 è stato il turno di Nico, minorenne a quel tempo e ieri per Mattia.

Il giovane ha confermato anche ieri in tribunale di non aver mai partecipato al delitto e che “se avessi saputo qualcosa lo avrei detto”. Tra l’altro, proprio lui aveva contribuito a portare all’arresto di Giovanni Erra. A questo punto, la prossima settimana sarà sentito l’ultimo del gruppo, Nicola, che materialmente aveva ucciso la ragazza a coltellate. In procura si vuole capire se la vicenda sia rimasta legata ai quattro o se ci sia stato un quinto uomo che avrebbe fatto da regista, ma sarebbe sempre sfuggito alla giustizia.

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