Gardone Vt in lutto per Pierangelo e Vittorina

Saranno le autopsie a stabilire come siano morti i due coniugi finiti ieri nel Mella. La coppia era nota in paese. Lui era stato portiere del Brescia calcio.

(red.) Si chiamavano Pierangelo Meda, di 82 anni e Vittorina Fabbrini di 76 le vittime della tragedia avvenuta ieri mattina, martedì 3 settembre, a Gardone Valtrompia, nel bresciano. Ai soccorritori la drammatica scena si era presentata nel momento in cui l’auto della coppia, una Peugeot, era con le ruote all’aria sul greto del fiume Mella. E’ accaduto tutto intorno alle 10 quando i due anziani coniugi, dopo aver fatto la spesa al supermercato del complesso Family nelle vicinanze e come spesso facevano, sono risaliti sulla vettura. Da lì hanno imboccato via Sartori fino allo stop e poi sarebbero entrati in via Grazioli. Ma qualcosa è andato storto. Forse un malore, un guasto meccanico o una sbandata hanno indotto la vettura ad occupare impazzita la pista ciclabile lungo il fiume, per poi sfondare la ringhiera in ferro, attraversare uno degli argini e probabilmente colpendo con la parte anteriore l’ultimo tratto ha fatto da leva ribaltando il veicolo.

Di conseguenza, è da capire se i due occupanti siano morti sul colpo dopo aver sbattuto la testa oppure annegati nei pochi centimetri di acqua. Su questo saranno le autopsie a dare la parola definitiva insieme alla Polizia stradale che si è occupata di ricostruire la dinamica. Presenti sul posto anche la Polizia Locale e i vigili del fuoco, oltre ai carabinieri e le ambulanze. Ma ormai non c’era più nulla da fare per i due. E ora per la comunità gardonese è un momento di lutto. La coppia viveva in via Convento, in paese ed era molta nota. L’uomo, nato in provincia di Vicenza, da giovane si era trasferito con il padre a Gardone dove era dipendente della Beretta.

E il figlio, invece, era stato addetto alla Redaelli. Ma era conosciuto anche come sportivo dopo essere stato portiere del Brescia calcio negli anni ’50, tanto da giocare anche una partita in serie B nel 1959. E’ stato anche presidente dell’associazione “Cireneo” e aiutava nelle pratiche il sindacato della Cisl di via don Zanetti. La moglie, invece, era di Inzino e dopo aver gestito un ristorante con la madre e la sorella, aveva aperto una profumeria. La coppia aveva anche una casa in Valsaviore per concedersi momenti di relax e a Gardone una cascina con qualche animale e un orto. I due coniugi lasciano il figlio Luca. Dopo l’autopsia sui due corpi saranno definiti i funerali.

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