Alberti: cinghiali aumentano per colpa della legge di Rolfi

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    (red.) L’Assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia Fabio Rolfi in un comunicato stampa ha elogiato gli effetti della legge regionale sui cinghiali e il raddoppio degli abbattimenti degli stessi nella nostra Regione, citando come un’unica soluzione al contrasto di questi ungulati la caccia senza limiti.

    Commenta così il consigliere regionale Ferdinando Alberti (M5S): “La politica del contrasto alla diffusione del cinghiale nella nostra Regione continua ad essere fallimentare e continuerà ad esserlo, così come lo è in altre Regioni italiane, perchè si segue sempre la stessa logica: affidare la riduzione del numero dei cinghiali ai cacciatori, cioè a chi ha l’interesse opposto, che il loro numero cresca. E infatti questo è successo negli ultimi 30 anni”.

    Continua Alberti: “Utilizzare tragedie come quella di Lodi dell’anno scorso per giustificare atti dannosi e incostituzionali è meschino. E si corre anche il rischio di fare figuracce, infatti Rolfi cita il recente caso di un anziano “ucciso” da un cinghiale in Liguria, ma proprio gli ultimi sviluppi sembrano smentire questa voce, anzi, sembra che l’uomo sia stato ucciso da una fucilata. Infatti molto più pericolosi dei cinghiali per i cittadini sono i cacciatori di cinghiali, che ogni anno causano vittime in tutta Italia. Aumentare la possibilità di caccia al cinghiale equivale a mettere in pericolo i cittadini. Bisognerebbe fare il contrario, cioè vietare la caccia al cinghiale, affidandola solo a personale delle forze dell’ordine, per ridurre i rischi ai cittadini”. (https://www.liguriaoggi.it/2019/09/09/rovegno-pensionato-ucciso-da-una-fucilata-e-non-da-un-cinghiale/)

    Prosegue Alberti: “L’effetto della legge regionale sui cinghiali citata da Rolfi è lo stesso effetto di tutti gli atti finora adottati al riguardo: aumento degli abbattimenti e conseguente aumento della popolazione stessa. Per ragioni etologiche del cinghiale e perchè naturalmente i cacciatori vogliono continuare ad avere il loro divertimento. I responsabili della diffusione del cinghiale nella nostra regione sono loro, con le liberazioni e gli incroci fatti col suino domestico, e più ne vengono uccisi di cinghiali più ce ne saranno. Eppure si continua a fare il loro gioco, a dimostrazione di quanto è potente la lobby dei cacciatori, che seppur sempre in calo numerico garantisce voti ed appoggio politico, soprattutto dove servono le preferenze per essere eletti. Quello che va fatto è un contrasto con mezzi ecologici e, lo ribadiamo, vietare la caccia al cinghiale, affidando gli abbattimenti alle sole forze dell’ordine”

    Conclude Alberti: “Contrasteremo ogni atto emanato da Regione Lombardia che intenda estendere la caccia al cinghiale, denunciandolo al Ministro dell’Ambiente Costa e al Ministro dell’Interno Lamorgese affinchè si valuti il rischio per la sicurezza pubblica di questi atti”

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