‘Ndrangheta nel Bresciano, otto società in amministrazione giudiziaria

Operano nei settori agricolo, ippico, estrattivo, turistico e della ristorazione. Sotto la lente della Direzione investigativa antimafia piscine, bar e ristoranti fra Sirmione e Desenzano.

Brescia. Otto società nelle province di Brescia e Mantova sono state poste in amministrazione giudiziaria per mafia dal Tribunale di Brescia. Sarebbero collegate a un imprenditore di Peschiera del Garda, ritenuto vicino ai clan calabresi radicati tra Crotone e Cutro.
Su richiesta della Direzione investigativa antimafia di Brescia, i giudici della sezione misure di prevenzione hanno rimosso gli attuali dirigenti e nominato un collegio di amministratori che le gestiranno per almeno un anno.

Le società, con fatturato superiore ai 15 milioni di euro, spaziano dal turismo alla ristorazione. Tra queste anche un villaggio turistico con piscine, bar e ristoranti fra Sirmione e Desenzano, una scuderia di cavalli in provincia di Mantova, diverse imprese di costruzioni.

Il Centro Operativo Dia di Brescia, sviluppando risultanze emerse nella Operazione Glicine-Acheronte, ha ottenuto dal tribunale l’applicazione dell’amministrazione giudiziaria (prevista dal Codice Antimafia) nei confronti di 8 società con sedi nelle province di Brescia e Mantova e variamente operanti nei settori agricolo, ippico, estrattivo, ma – soprattutto – turistico e della ristorazione.
L’intero compendio è riferibile ad un imprenditore di origine veronese, agli arresti domiciliari nel Mantovano.

 

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