Viktoriia Vovkotrub è stata colpita alla testa e poi accoltellata

In attesa dell'autopsia ci sono le prime ipotesi sulla dinamica del delitto della 42enne di origine ucraina. Resta in carcere l'ex fidanzato.

(red.) Stando alle prime osservazioni medico-legali, ci sarebbe un’ipotesi sulla dinamica dell’omicidio della 42enne badante ucraina Viktoriia Vovkotrub per il quale è sospettato il suo ex fidanzato di 60 anni Kadrus Berisa, originario del Kosovo ma da 40 anni in Italia, del quale il magistrato ha confermato il fermo: la donna sarebbe stata prima tramortita con un forte colpo in testa e poi accoltellata più volte fino a ucciderla.

In seguito il corpo è stato sotterrato nel terreno dell’ex bocciofila abbandonata del quartiere Primo Maggio, via Divisione Acqui, poco lontano dall’abitazione di Kadrus Berisa che, dopo sver deciso di non aprire bocca durante l’interrogatorio di convalida davanti al gip Angela Corvi, nel primo pomeriggio di venerdì ha indicato al sostituto procuratore Donato Greco e ai carabinieri il luogo in cui recuperare il cadavere.
L’uomo però non ha ammesso l’omicidio, anche se in casa sua sono trovate macchie di sangue e su un tappeto che il 60enne stava cercando di buttare nell’isola ecologica di via Metastasio sono state rilevate tracce ematiche compatibili con quelle della donna uccisa.

L’autopsia verrà effettuata a breve, ma nel frattempo gli investigatori stanno approfondendo le motivazioni del gesto anche per capire se l’assassinio sia stato programmato con largo anticipo. Una delle domande che gli inquirenti si pongono è questa: quando è stata scavata la fossa nella quale l’omicida ha buttato il corpo della povera vittima? E poi si chiedono se ci sia stato un complice ad aiutare l’assassino, almeno per liberarsi del corpo senza vita.

L’ex fidanzato, che viveva del reddito di cittadinanza e svolgeva lavori occasionali, resta in carcere a Canton Mombello accusato dell’omicidio della 42enne con cui aveva avuto una relazione conclusasi alcuni mesi fa: la donna era sparita a metà della scorsa settimana ed era stata un’amica a lanciare l’allarme.
La coppia però  un mercoledì era stata notata in un chiosco di via dei Mille in città, poi i due, stando ai controlli sui cellulari, avrebbero raggiunto la casa dell’uomo nel quartiere Primo Maggio.
E’ stato lì, è l’ipotesi investigativa, che il 60enne avrebbe perso la testa non accettando la decisione della donna, che nel frattempo aveva una nuova relazione sentimentale, di non voler tornare con lui.

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