Sgominata banda di “topi d’appartamento”: agivano anche nel Bresciano

Individuata una banda di ladri, di origine albanese residente nel Milanese ritenuta responsabile di numerosi furti in abitazione in diversi centri abitati del Nord Italia, soprattutto nelle province di Verona, Vicenza e Brescia.

Brescia. In provincia di Milano, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Verona, con il supporto delle Compagnie milanesi di Pioltello, San Donato Milanese e Abbiategrasso, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’ufficio Gip del Tribunale di Verona su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di quattro persone, ritenute responsabili di «associazione per delinquere finalizzata ai furti in abitazione».

Le indagini, coordinate dal Procura di Verona, sono scaturite quando, nella città e nella provincia scaligera si sono verificati alcuni episodi di furto in abitazione in orario pomeridiano e serale. A seguito di un’intensa attività investigativa è stata cos’ individuata un’associazione per delinquere, composta da cittadini albanesi domiciliati nell’hinterland milanese e responsabile di numerosi furti in abitazione in diversi centri abitati del Nord Italia, soprattutto nelle province di Verona, Vicenza e Brescia.
Solo nel territorio veneto, al gruppo sono stati addebitati ventisei episodi, di cui tredici a Verona e in provincia. Il sodalizio operava con professionalità e metodi rodati e ben collaudati per non essere identificato: guanti, berretti, mascherine chirurgiche e spostamenti su un veicolo di grossa cilindrata, al quale di volta in volta venivano apposte targhe rubate poco prima, per evitare il tracciamento attraverso i sistemi ottici di lettura (installati lungo le principali arterie stradali).

Nel corso delle perquisizioni eseguite presso le abitazioni degli arrestati, sono stati rinvenuti gioielli, monili in oro, orologi, borse e profumi di marca, oltre a 500 grammi di hashish, tredici colpi d’arma da fuoco e un’autovettura rubata ed utilizzata per la commissione dei reati.
Si rappresenta, infine, che, per il principio della presunzione d’innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte alle indagini in relazione alle attività in questione sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe.