Brescia, minaccia i genitori con un coltello: fermato grazie al taser

L'uomo, un 40enne, brandiva una lama da 50 centimetri. Solo con l'utilizzo della pistola elettrica i poliziotti sono riusciti a disarmarlo. Il sindacato Sap: «Strumento che deve essere a disposizione di tutti gli agenti di Polizia, soprattutto di quelli che operano in zone di degrado».

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Brescia. Con un coltello ha minacciato, prima, i genitori, quindi gli agenti intervenuti per riportarlo alla ragione. Per fermarlo è stato necessario l’utilizzo di un taser.
Protagonista dell’episodio un 40enne italiano di origini straniere che, in un appartamento della zona est di Brescia, è stato fermato prima che le sue cattive intenzioni nei confronti dei familiari e delle forze dell’ordine potessero essere messe in atto.
L’uomo, infatti, appariva molto aggressivo e determinato e ha minacciato di utilizzare l’arma bianca, un coltello con una lama da una cinquantina di centimetri, contro chi avesse voluto fermarlo. A quel punto gli agenti hanno estratto ed utilizzato il taser, riuscendo così ad immobilizzarlo e disarmarlo.

L’uomo è poi stato arrestato per resistenza, minacce e maltrattamenti familiari. Dopo la convalida dell’arresto, il giudice ha applicato, nei confronti del 40enne, la misura del divieto di avvicinamento ai genitori.
Il sindacato di polizia Sap è tornato a chiedere  chiede che lo strumento diventi parte integrante della dotazione delle forze dell’ordine. «L’introduzione del taser nell’equipaggiamento della Polizia di Stato è una battaglia che il Sap, secondo sindacato italiano di Polizia per numero di iscritti, ha fortemente voluto e portato avanti per anni» si legge  in una nota stampa del segretario provinciale del Sindacato autonomo di Polizia di Brescia, Andrea De Biasi. «Contro un uomo armato con un coltello di 50 centimetri, che si barrica in casa e che non vuole arrendersi le soluzioni purtroppo sono poche e per lo più estreme. L’utilizzo del taser ha permesso di risolvere la situazione in pochi minuti e senza che nessuno, aggressore compreso, si facesse male».
Per De Biasi è «inconcepibile che questo strumento non sia ancora a disposizione di tutti gli agenti di Polizia, soprattutto di quelli che operano in zone di degrado. Sono ancora tanti i colleghi che, senza gli strumenti opportuni, devono rischiare del proprio. Mezzi e presidi idonei non solo permettono di interrompere nell’immediato le attività criminose ma, spesso, il solo esserne provvisti è un forte deterrente e fa desistere da resistenze e aggressioni soggetti altrimenti particolarmente violenti».

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