L’attacco hacker è russo, chiesto riscatto in criptovalute

L'aggressione informatica è stata rivendicata da Lockbit. Sarebbe stato chiesto un riscatto in criptovalute al provider Westpole  che ospita diversi servizi cloud della società Pa Digitale.

Brescia. Secondo notizie d’agenzia, l’attacco hacker di tipo ransomware (effettuato tramite un software in grado di bloccare il funzionamento delle infrastrutture digitali per chiedere un riscatto e ripristinare i servizi) che negli ultimi giorni ha colpito le pubbliche amministrazioni in Italia (comprese alcune della provincia di Brescia) è stato rivendicato dal gruppo russo Lockbit. Dai cyber pirati sarebbero giunte richieste di riscatto in criptovalute al provider Westpole  che ospita diversi servizi cloud della società Pa Digitale del gruppo Buffetti la quale eroga prestazioni (tra cui sistemi per le buste paga e la fatturazione) a 1.300 realtà della pubblica amministrazione italiana.
Tra queste ci sono circa 500 Comuni, alcune Province, diverse Unione di Comuni e Comunità montane ed enti tra cui l’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) e l’Autorità anticorruzione (Anac). Nella nostra zona, oltre alla Provincia di Brescia, risultano essere coinvolti i comuni di Gambara, di Palazzolo e di Cazzago San Martino.
Con una nota, Pa Digitale informa di aver “ripristinato le funzionalità operative per tutti i clienti della pubblica amministrazione coinvolti nell’attacco, resi di nuovo operativi a partire dalle 08:00 del 18 dicembre 2023. Sono attualmente in corso attività di miglioramento delle prestazioni relative ai nuovi impianti, associate alla necessità di ampliamento della banda utilizzabile in corso. Pa Digitale sta quindi accompagnando gli enti pubblici a un progressivo ritorno alla piena normalità”.

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