Riprendono le ricerche di Chiara Lindl: specialisti e unità cinofile in arrivo dalla Germania

La ragazza è annegata nel lago d'Iseo a settembre. Le autorità italiane hanno cercato il corpo per mesi, impiegando un'enorme quantità di personale. Ora la famiglia ha deciso di fare un altro tentativo pagando di tasca propria.

Chiara Mercedes Lindl,

Pisogne. Riprenderanno le ricerche del corpo di Chiara Mercedes Lindl, la 20enne tedesca annegata nel lago d’Iseo lo scorso primo settembre. Il tragico incidente avvenne nel corso di una gita in barca con gli amici. Il motoscafo su cui viaggiavano era guidato da una 23enne senza patente nautica e quasi tutti a bordo avevano bevuto. Improvvisamente il mezzo impennò per una brusca accelerata, Chiara perse l’equilibrio e sprofondò nelle acque davanti agli occhi della sorella.
Le ricerche andarono avanti per mesi, con un massiccio spiegamento di mezzi e di personale. Furono utilizzati natanti dei vigili del fuoco, sommozzatori specializzati venuti da Roma, sonar ad alta definizione ed un robot subacqueo teleguidato. Le operazioni furono rese più complicate dal fatto che i giovani non sapessero indicare con precisione il luogo dell’incidente, così i carabinieri analizzarono le tracce Gps del motoscafo e dei cellulari dei ragazzi, confrontandosi poi con gli specialisti di cartografia del Tas. Alla fine le ricerche furono sospese, vista la totale mancanza di riscontri dopo centinaia di ore passate in acqua.
A novembre la famiglia ha aperto una raccolta fondi per proseguire con i tentativi, e questo lunedì ha fatto sapere che le operazioni riprenderanno. Nel prossimo finesettimana arriveranno delle squadre specializzate dalla Germania, che impiegheranno anche alcune unità cinofile: i cani sarebbero addestrati a percepire gli odori dei corpi anche a profondità elevate.
Gli specialisti tedeschi lavoreranno insieme ai sommozzatori di Capriolo, ai volontari del Garda e al gruppo Soccorso Sebino.

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