Giacomo Bozzoli in fuga: «Piano preparato da tempo»

Lo ha detto lo zio paterno del latitante, ricercato in tutto il mondo, con la moglie Antonella ed il figlio. Potrebbe essere fuggito in un paese senza estradizione.

Brescia. Un conto con la giustizia pesantissimo, un ergastolo da scontare. E una fuga probabilmente pianificata da tempo per sottrarsi al carcere a vita.
Prosegue la latitanza di Giacomo Bozzoli, sparito dalla sua casa di Soiano del Lago (Brescia) almeno dallo scorso 23 giugno, quando la villetta di via San Carlo è stata chiusa ed i telefonini sono stati spenti. Il piano potrebbe essere stato preparato da mesi, se non da anni. Con lui sono irreperibili anche la compagna Antonella Colossi ed il figlio di 9 anni.
Il suocero del 39enne ha detto agli inquirenti di sapere che la famiglia potrebbe trovarsi in Francia, in una non meglio identificata località, ma le forze dell’ordine cercano il latitante in tutto il mondo: è infatti scattato infatti il Mae, mandato europeo di arresto, e sono stati disposti «accertamenti a strascico».

L’uomo però potrebbe trovarsi in Spagna, dove la sua carta d’identità è stata registrata in una struttura alberghiera, o addirittura in uno dei Paesi in cui non è prevista l’estradizione.
La Maserati di Bozzoli è stata filmata il 23 giugno tra Manerba e Desenzano del Garda, tuttavia non risulterebbero ingressi o transiti autostradali. Inoltre, Giacomo Bozzoli avrebbe il passaporto scaduto e non rinnovato (a differenza del figlio e della moglie) e non avrebbe preso nemmeno un aereo negli ultimi sei mesi.
Non risultano movimenti di denaro dai conti, almeno da quelli ufficiali. Trattandosi però di famiglia facoltosa, la disponibilità “in nero” o su conti “off-shore” non è da escludersi.

villa soiano del lago Giacomo Bozzoli

Nella villa di Soiano del Garda i carabinieri hanno sequestrato dispositivi informatici della coppia. Sequestrati anche i telefoni dei parenti più stretti, tra cui il suocero Daniele Colossi. Quest’ultimo ha dichiarato che si augura che il genero «si costituisca presto», dicendosi molto preoccupato per la figlia e il nipotino.

«La fuga? Ha avuto nove anni per pensarla» ha commentato a Pomeriggio Cinque Andrea Ronchini, lo zio paterno del latitante, cognato di Adelio – padre di Giacomo – e di Mario, la vittima.
Secondo le ultime indiscrezioni, gli inquirenti avrebbero avuto conferma, attraverso «risultanze investigative», della presenza di Giacomo Bozzoli all’estero.
Parole che rievocano alla mente la testimonianza dell’ex fidanzata di Giacomo Jessica Gambarini, la quale il giorno successivo alla scomparsa di Mario si recò dai carabinieri per fornire informazioni. La donna riferì che Giacomo aveva sempre odiato lo zio (il cui numero di cellulare era stato registrato dal 39enne sotto la dicitura “merda”) e che avrebbe voluto liberarsi di lui, anche attraverso la sua complicità, elaborando un piano in cui era previsto il passaggio di un’auto davanti alle telecamere, così da creargli un alibi per la sera dell’omicidio.

mario bozzoli

Nonostante le condanne all’ergastolo in primo e secondo grado, in questi 9 anni Giacomo Bozzoli non è mai stato sottoposto ad alcuna misura di carattere cautelare e non gli è mai stato contestato il pericolo di fuga. Era un uomo libero e, probabilmente, tale vuole restare.

 

 

 

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