Bozzoli non si trova, sul web spuntano i “meme” sulla fuga

Brescia. Dov’è Giacomo Bozzoli? La “primula rossa” bresciana, 39 anni, è latitante dal 1° luglio scorso. Quel giorno la Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo per l’omicidio e la distruzione del cadavere dello zio Mario, 50 anni, scomparso nel 2015 dalla fonderia di cui era contitolare a Marcheno
Dopo il secondo interrogatorio a cui è stata sottoposta la compagna Antonella Colossi, rientrata a Brescia dalla “vacanza” in Spagna con il figlio di 9 anni della coppia, non sono emerse novità. Ora gli inquirenti stanno vagliando la possibilità che l’uomo possa essersi rifugiato in un Paese estero in cui non vige l’estradizione. Una delle ipotesi più gettonate è Capoverde, un arcipelago di una decina di isole al largo del Senegal, già meta di persone in fuga dalla giustizia.

Un piano di fuga che, oramai gli investigatori ne sono certi, sarebbe stato pianificato da tempo, forse con la complicità di alcuni “ganci” e anche grazie alla sua disponibilità economica.
La vicenda ha raccolto molte perplessità sulla mancata vigilanza disposta nei confronti dell’ergastolano. Si stanno facendo molte supposizioni, alcune fantasiose, altre goliardiche, altre ancora complottistiche.

Orgoglio Bresciano, ad esempio, ha pubblicato sui social un’immagine “fake” che ritrae Giacomo Bozzoli in una spiaggia esotica e la scritta “Lasciate un messaggio dopo il segnale acustico” ed il dubbio: «Pare che Bozzoli sia a Capoverde. Orgoglio Bresciano ci aveva visto lungo?» rilanciando così la suggestione di una fuga verso mete “sicure”.

Ma non manca anche chi si ritiene certo (nonostante i tre gradi di giudizio emessi) dell’innocenza dell’uomo, condannato all’ergastolo «senza prove certe» e chi, invece, plaude alla fuga e chi, ancora, sostiene che la persona ritratta nei fotogrammi all’hotel di Marbella non sia Giacomo Bozzoli.