I passaggi dell’inchiesta che ha portato agli arresti Arturo Bernardelli della Edilquattro

Il cavatore avrebbe promesso 15.000 euro a un geometra del comune di Ghedi, contattato tramite l'ex sindaco di Castenedolo Gianbattista Groli. Ma risultano rapporti anche con altri uomini politici (non indagati).

Ghedi. Emergono nuovi particolari e indiscrezioni di stampa sulla vicenda che è costata gli arresti domiciliari all’imprenditore 61enne di Ghedi Arturo Bernardelli, accusato di istigazione alla corruzione per aver promesso denaro e l’affidamento di lavori a un geometra, incaricato dal comune di Ghedi di compiere rilievi topografici sulla cava della Edilquattro che ricade nell’ambito «Ate41» e nella quale sarebbero stati scavati negli anni scorsi circa 400 mila metri cubi in più del consentito.
Secondo l’accusa, Bernardelli avrebbe chiesto al tecnico di falsificare i rilievi per sanare le irregolarità e in cambio avrebbe promesso 15 mila euro (da ottenere con una fattura per una finta consulenza al gruppo), l’affidamento di un cantiere e di altri lavori. Il geometra, però, s’è rivolto subito alle forze dell’ordine e dall’ottobre 2023 sono scattate le indagini dei carabinieri forestali coordinati dal sostituto procuratore Marzia Aliatis della Procura di Brescia.
Sempre secondo quanto emerso, Bernardelli avrebbe contattato il professionista tramite Gianbattista Groli, ex sindaco di Castenedolo, ora indagato a piede libero, che stando alle accuse avrebbe fatto pressioni sul geometra offrendogli anche una candidatura alle elezioni amministrative di Castenedolo.
Ma Bernardelli manteneva intensi legami e stretti collegamenti anche con altri esponenti politici (non coinvolti in questa indagine) con i quali sarebbero state intercettate dagli inquirenti alcune telefonate legate all’approvazione in Regione del nuovo piano cave della Provincia di Brescia, un tema che stava molto a cuore all’imprenditore.
Da una telefonata tra Bernardelli e l’ex assessore regionale Fabio Rolfi, intercettata dagli investigatori, risulterebbe che Rolfi informava il titolare della Edilquattro sull’avanzamento dei lavori del nuovo Piano cave in consiglio regionale. Nelle discussioni tra i due sarebbe stato fatto il nome dell’allora consigliere delegato della Provincia alle Attività estrattive, l’attuale parlamentare europea Mariateresa Vivaldini, come esponente politico da coinvolgere per fare in modo che i dirigenti della Provincia non esprimessero in Regione un parere negativo agli interessi di Bernardelli (qui la posizione della Provincia di Brescia). Né Rolfi né Vivaldini risultato in alcun modo indagati in questa vicenda.
Un altro indagato è invece il dirigente del gruppo Bernardelli Gabriele Baruzzi, sospettato di aver tentato di corrompere, con una bottiglia di vino pregiato e buoni carburante per un valore di 500 euro, una consulente ambientale del Comune di Ghedi per una pratica legata alle opere compensative per la realizzazione di una discarica. Anche la professionista si è subito rivolta alle forze dell’ordine.
Secondo il gip Matteo Grimaldi, che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare, Bernardelli «ha assunto il malaffare a vero e proprio sistema di gestione dei suoi affari e ha dato ampiamente dimostrazione di non possedere la benché minima capacità di autocontrollo e di avere eletto a vero e proprio sistema di gestione dell’attività di impresa quello dell’ingerenza indebita nell’attività della pubblica amministrazione».

Ghedi cava Edilquattro sotto sequestro

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.