Maltrattata dal marito? Al processo cambia versione: «Mi sono inventata tutto»

La donna di origine bosniaca, abitante a Pisogne, ha detto non essere mai stata minacciata né obbligata ad avere rapporti sessuali. L'uomo, allontanato da casa, ora vive in un furgone.

Brescia. Aveva raccontato ai carabinieri di aver subito maltrattamenti dal marito per tre anni, di essere stata minacciata di morte e forzata ad avere rapporti sessuali con lui. L’uomo, avendo subito la misura del divieto di avvicinamento alla famiglia, era stato costretto a lasciare la casa e ora vive in un furgone parcheggiato in un campo.
In tribunale, davanti al giudice, la donna, bosniaca, ha detto di essersi inventata tutto perché arrabbiata con il marito che, durante una lite, le aveva dato una testata in faccia davanti alla figlia.
Tutto è successo nel dicembre 2023 nella loro casa di Pisogne: il marito di origine croata ha ammesso la testata ma ha negato i maltrattamenti e l’imposizione di rapporti sessuali.
Per il pubblico ministero la ritrattazione è avvenuta dopo che i coniugi si sono sentiti in videochiamata, circostanza ammessa da entrambi nonostante il divieto. Il processo è stato aggiornato al 1° ottobre.

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