Brescia, detenuto in semilibertà porta la droga in carcere

L'uomo al momento del rietro in cella, ha manifestato agitazione. Sottoposto a perquisizione, gli è stata trovata addosso una modica quantitù di hashish.

Brescia. Nella serata di giovedì 12 settembre, un detenuto ammesso al beneficio della misura della semilibertà, al momento del rientro in carcere, ha mostrato comportamenti anomali che hanno insospettito il personale della Polizia Penitenziaria. L’ipotesi (poi rivelatasi fondata) era che occultasse sulla sua persona cose o sostanze la cui introduzione in istituto non è consentito se non addirittura passibile di reato.
Dopo averlo perquisito, i poliziotti hanno rinvenuto della
sostanza stupefacente, molto probabilmente hashish, in modica quantità.
La sostanza è stata sequestrata per essere sottoposta ad analisi scientifiche al fine di verificare la tipologia di sostanza, mentre il soggetto sarà deferito, molto probabilmente, alla Procura della Repubblica per introduzione fraudolenta di sostanza non consentita all’interno del carcere.

A dare la notizia è il Coordinatore Regionale della Fp Cgil Polizia Penitenziaria Calogero Lo Presti il quale ricorda che solo qualche giorno fa , all’interno del carcere di “Canton Mombello”, il fiuto di un cane del Nucleo Regionale dei Cinofili della Polizia Penitenziaria aveva scoperto della droga addosso ad un detenuto. Questa volta , invece, è stato il “fiuto” degli agenti che, grazie al loro intuito, professionalità e lavoro di intelligence hanno scoperto della droga addosso al detenuto con l’intento di introdurla all’interno del carcere.
Il sindacalista evidenzia che, seppur la Casa di Reclusione di Verziano soffra di una gravissima carenza di personale di Polizia maschile, – mancano all’appello almeno 20 poliziotti ed una percentuale di sovraffollamento detentivo del 177% – «le poche risorse in servizio, seppur con mille difficoltà quotidiane, riescono comunque a garantire l’ordine, la sicurezza, la disciplina, il trattamento e prevengono anche l’introduzione fraudolenta di cose o sostanze non consentite nonché ne ricerca eventuali detentori».
Il sindacalista del Cgil ha a nnunciato che chiederà alla Direzione del carcere dittadino, per gli agenti operanti, un ispettore superiore ed un Aassistente capo, l’avvio delle pratiche per un riconoscimento, presso l’Ufficio Ricompense del Dipartimento dell’amministrazione Penitenziaria.

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